Trentatrè fermi tra gli “zingari” di Cassano e Corigliano. Complessivamente quarantacinque indagati per un traffico di droga su scala internazionale
Sono diversi i collaboratori di giustizia negli anni fuoriusciti dalle ‘ndrine dello jonio cosentino.
Le loro “cantate” su fatti e ruoli criminali in alcuni casi sono già passate al vaglio definitivo di vari maxiprocessi. Che hanno visto condannati boss e picciotti del “locale degli zingari” di Cassano Jonio e delle sue sottoposte “filiali” di Corigliano Calabro e di Rossano. Pasquale Perciaccante, Vincenzo Curato, Carmine Alfano, solo per citarne alcuni tra gli ultimi.
A questi, più di recente, si sono aggiunti i due cosentini Mattia Pulicanò e Silvio Gioia: 28 anni il primo, originario del piccolo comune di Lattarico nell’entroterra, 30 il secondo, cosentino “doc”.
Pulicanò si presenta come organico alla potentissima cosca di ‘ndrangheta cosentina dei “Lanzino-Ruà” con il grado di “picciotto”, e chiarisce che il suo ruolo preminente all’interno del sodalizio criminale era quello del traffico di sostanze stupefacenti.
Gioia si presenta invece come spacciatore di droga per conto degli Abbruzzese, la nota famiglia ‘ndranghetista degli “zingari” nelle sue collegate “articolazioni”: quella di Cosenza e quella di Cassano Jonio.
Da mesi entrambi collaborano con la giustizia e sono stati “spediti” in due distinte località protette restando a disposizione dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
Pulicanò e Gioia, in precedenza, s’erano segnalati più volte ai disonori della cronaca per spaccio di droga, il secondo anche per una rapina non riuscita ad un supermercato di Rende.
Gioia è addirittura una ex guardia giurata “spogliatasi” della divisa per passare dall’altra parte diventando un rapinatore oltre che un trafficante di droga.
A spingerlo al pentitismo un debito di sessantamila euro con gli esponenti della stessa temuta cosca per la quale “trafficava”.
Pulicanò e Gioia non sono due boss tantomeno dei sicari: non hanno mai ucciso nessuno né diretto clan.
Sono però “ragazzi svegli” che hanno sempre tenuto gli occhi aperti e sanno quindi molte cose.
Due “buone fonti” che con gl’inquirenti stanno vuotando il sacco di tutto ciò che hanno visto, sentito e saputo.
A seguito dei loro ultimi arresti hanno deciso di saltare il fosso passando alla sponda dello Stato.
E loro “cantate” stanno offrendo riscontri a diverse attività investigative.
I verbali delle dichiarazioni rese lo scorso 30 maggio da Pulicanò e Gioia descrivono in modo alquanto preciso i meccanismi del traffico di sostanze stupefacenti nell’intera provincia di Cosenza, corredati di livelli e ruoli di “responsabilità” nei passaggi di mano.
Accuse precise rivolte non solo ai loro ex sodali cosentini ma pure ai “compari” di questi ultimi in riva allo Jonio.
Accuse che erano già sulla strada del “riscontro” da parte dei finanzieri del Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata (Gico), delegato alle indagini dalla Dda, che oggi s’incrociano con le risultanze della voluminosissima informativa alla base della maxi-inchiesta denominata “Gentleman” e del blitz di ieri coi suoi trentatrè fermi per associazione mafiosa finalizzata al traffico di droga. Anche su scala internazionale…
I fermati
Francesco Abbruzzese, 32 anni di Cassano, Luigi Abbruzzese, 25 anni di Cassano, Gazmend Alliu, 37 anni di Trani, Rocco Anello, 53 anni di Filadelfia, Salvatore Castellino, 49 anni di Corigliano, Erminia Cerchiara, 38 anni di Cassano, Danilo Ferraro, 26 anni di Cassano, Antonio Giorgio Florio, 47 anni di Corigliano, Vincenzo Fuscaldo, 62 anni di Altomonte, Sergio Gallia, 32 anni di Bisceglie, Lucrezia Germinario, 47 anni di Bisceglie, Salvatore Nino Ginese, 42 anni di Corigliano, Dilaver Hajdini, 33 anni di Ferentino, Ledio Hajdini, 24 anni albanese, Zigur Hametaj, 27 anni di Alessandria, Francesco Maiolo, 48 anni di Acquaro, Carmine Alfonso Maiorano, 60 anni di Corigliano, Antonio Malagrinò, 24 anni di Corigliano, Zamir Oruci, 36 anni di Solbiate, Antonio Pavone, 30 anni di Cassano, Klodjan Paza, 35 anni di Olgiate Comasco (Como), Pedro Juan Petrusic, 64 anni di Terranova da Sibari, Francesco Policastri, 48 anni di Corigliano, Leonardo Policastri, 50 anni di Corigliano, Cosimo Damiano Schiavelli, 28 anni di Corigliano, Giambattista Serio, 38 anni di Policoro, Fisnik Smajlaj, 41 anni albanese, Filippo Solimando, 46 anni di Corigliano, Giacomo Solimando, 50 anni di Tursi, Ilir Ulqinaku, 39 anni albanese, Massimiliano Valente, 40 anni di Bisceglie, Arben Zela, 32 anni di Bernalda.
In foto in ordine dal primo all’ultimo:
ABBRUZZESE Francesco cl.1982.jpg
CASTELLINO Salvatore cl.1976.jpg
CERCHIARA Erminia cl.1987.jpg
FERRARO Danilo cl.1989.jpg
GINESE Salvatore Nino cl.1972.jpg
MALAGRINO’ Antonio cl.1991.jpg
POLICASTRI Francesco cl.1967.jpg
POLICASTRI Leonardo cl.1965.jpg
SCHIAVELLI Cosimo Damiano cl.1987.jpg
SOLIMANDO Filippo cl.1969.jpg