Nell’interrogatorio il racconto del medico di Pronto soccorso indagato per il presunto infanticidio nell’ambito della maxi-inchiesta “Medical Market”
Ecco il primo stralcio del lungo interrogatorio di garanzia del medico 53enne Sergio Garasto, indagato principale nella maxi-inchiesta giudiziaria “Medical Market” che da due settimane sta tenendo banco a Corigliano Calabro.
Garasto, già medico del Pronto soccorso dell’ospedale “Guido Compagna”, è indagato con altre tre persone per un presunto infanticidio che si sarebbe consumato il 15 maggio del 2012 proprio tra le mura del Pronto soccorso, oltre che d’una serie d’altri reati.
L’altro ieri, il Giudice per le indagini preliminari, Letizia Benigno, che l’aveva fatto arrestare lo scorso 22 gennaio, dopo tredici giorni d’assegnazione alla custodia cautelare degli arresti domiciliari, l’ha rimesso in libertà.
Le motivazioni rese nell’ordinanza del Gip sono note ai difensori dell’indagato – gli avvocati Giuseppe Zumpano, Osvaldo Romanelli e Francesco Nicoletti – i quali sul punto preferiscono mantenere riserbo.
Garasto: «Stavamo un po’ chiacchierando, che era una serata un po’ tranquilla, diciamo, con gli infermieri, io mi ricordo bene la scena che eravamo… io ero seduto alla mia scrivania e si chiacchierava con… con gli infermieri, con gli ausiliari, eccetera, quando ad un tratto sentiamo arrivare questa macchina, con impeto, e subito si alzano l’ausiliario e un infermiere. Vanno a verificare e mi… subito: “Corri, dottore corri, che è una cosa molto grave”. Allora mi alzo e vedo già loro, l’infermiere e l’ausiliario hanno… avevano già preso la persona, questa donna, dalla macchina, l’avevano sollevata e messa su una barellina, “Dottore, dottore, sentiamo qualcosa in mezzo alle gambe”»
Gip Benigno: «Com’era vestita?»
Garasto: «Ricordo solo un pigiama, sopra non mi ricordo. Era con un pigiama di sotto, sopra non ricordo se aveva un pigiama o era vestita sopra, questo sinceramente non lo so. Mi ricordo soltanto che la parte di sotto era un pigiama».
Gip Benigno: «La signora poi ha dichiarato di essere rimasta vittima di un incidente stradale…»
Garasto: «Infatti, io appena, appena…»
Gip Benigno: «Lei non l’ha trovato strano che avesse il pigiama addosso?»
Garasto: «Molto, sì, certo, molto, molto strano. Tant’è vero che io appena ho visto ‘sta cosa siamo subito entrati nel… all’interno del pronto soccorso perché…»
Gip Benigno: «Da chi era accompagnata Russo Stefania?»
Garasto: «Da questa sua amica che si chiama Falcone… Falcone e qualcos’altro»
Gip Benigno: «Nunziatina»
Garasto: «Nunziatina»
Gip Benigno: «Lei la conosce?»
Garasto: «L’ho conosciuta perché tramite questo amico in comune, che è Zangaro, che Zangaro c’aveva questo bar, l’Underground, che l’aveva dato in gestione a questi, a questi soggetti, a questa signora, e praticamente io Zangaro lo conosco da quando gli è saltata la mano con una bomba carta, nel 2000 o 2001, non ricordo bene. È di lì, praticamente, che è nata questa… diciamo, questo rapporto confidenziale… no confidenziale, di amicizia, così, ma dovuto sempre professionale. Lui si sentiva sempre male, aveva sempre problemi psicologici, aveva problemi poi con la madre, la madre ipertesa. Soprattutto poi verso… negli ultimi tempi…»
Gip Benigno: «Allora, lei Zangaro lo conosceva, diciamo, per queste ragioni qui, avevate stretto un rapporto…»
Garasto: «Sì, rapporti, sì… aveva un problema con un amico: “Dottore, mi fa la cortesia di”…»…