Il tariffario? Dai 100 euro “a cranio” negli scantinati ai 700 a posto letto che arrivano a pagare le prostitute 
AAA, l’immigrato cerca “tetto”. Già, e nella popolosa frazione marina di Schiavonea, a Corigliano Calabro, è sempre aperto il mercato degli affitti “in nero” lucrosissimo per chi vi possiede case ma anche magazzini e scantinati. Poco importa se vi siano le condizioni strutturali per abitarvi: qui “si ragiona” in termini di «prendere o lasciare» e per chi ne ha bisogno è quasi sempre meglio prendere prima che sia troppo tardi.
Qui chiunque è disponibile a cedere stanze e stamberghe a chiunque parli un’altra lingua.
«L’importante è che paghino o che qualcuno paghi per loro», si lascia scappare un potenziale locatore il quale allude certamente alle tante giovani immigrate che intrattengono relazioni clandestine con uomini sposati del luogo.
Questi in molti casi le aiutano ad affrontare spese che altrimenti non potrebbero permettersi coi tanti lavori precari che le stesse possono trovare. E la principale di queste spese è proprio la casa.
Il “mercato” immobiliare di Schiavonea ha sede nei pressi del Santuario dedicato a Maria ad Nives: qui vengono in genere fissati gli appuntamenti tra chi offre e chi cerca un alloggio.
Petra ha 32 anni, è di nazionalità bulgara e non ha un’occupazione fissa. Ci racconta che quest’estate ha raccolto pesche nelle campagne di Cassano all’Ionio: l’alternativa, ci confessa, sarebbe stata quella di cedere alle “lusinghe” della prostituzione lungo la Statale 106 «ma – spiega – per fortuna ho trovato qualcuno che m’ha aiutata economicamente e spero di non essere costretta in futuro ad andare a battere la strada». Petra attualmente è infatti ospite d’una connazionale con la quale divide spese e ristrettezze di spazi. Qualche giorno fa un amico italiano le ha prospettato la possibilità d’un alloggio in condizioni accettabili, indirizzandola a un suo conoscente il quale vuol fittare una casa lasciata libera proprio qualche giorno fa da altri stranieri. Ma già prima dell’appuntamento Petra sa quanto più o meno le verrà chiesto per l’affitto, ovviamente “a nero”.
Per i circa tremila immigrati di varie nazionalità presenti a Schiavonea e dintorni il “tariffario” mensile va infatti dai 100 euro “a cranio” (magazzini e scantinati generalmente destinati a soli uomini e dove spesso “vivono” anche in dieci-quindici), ai 700 euro che arrivano a pagare le prostitute per un posto letto: come dire, “sfruttate” non solo dal racket.
«Qui a Schiavonea c’è gente priva di scrupoli che con gli stranieri si sta riempiendo le tasche e magari poi ha pure il coraggio di lamentarsi che ce ne sono troppi o che creano dei problemi», è la realistica constatazione d’un giovane del luogo…