CARIATI – Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Carmen Ciarcia, in accoglimento della richiesta del pubblico ministero Simona Rizzo, ha disposto il rinvio a giudizio (l’udienza è fissata per il 7 aprile 2015) nei confronti di Pietro De Luca, 57 anni, comandante del locale corpo di polizia municipale. I reati contestati sono riconducibili tutti ad atti persecutori e stalking dei quali sarebbe rimasta vittima A.D., 34 anni, agente di polizia municipale, e dunque subordinata all’imputato.
Il comandante, si legge nel decreto di rinvio, “molestava reiteratamente A.D., ponendo in essere comportamenti persecutori in modo da determinare nella donna uno stato di disagio psichico e di giustificato timore per la sua sicurezza personale”.
La donna era talmente spaventata da esser stata costretta “a modificare le sue abitudini di vita”.
Il De Luca sarebbe stato ossessivo, perché “assillava la donna con avances ed approcci di tipo sessuale; con sms e telefonate sulla sua utenza cellulare; con continue convocazioni nel suo ufficio; con diverse scuse e turni di servizio in zone isolate”.
Agli energici rifiuti di A.D., l’imputato avrebbe continuato “a molestarla con ingiustificate e mortificanti offese sul posto di lavoro”.
I fatti sarebbero stati commessi “con l’aggravante dell’abuso di relazioni d’ufficio” ininterrottamente dall’8 ottobre 2011 al 17 settembre 2012
De Luca, “senza accertarsi del consenso della donna, ed anzi prevedendone il dissenso, compiva atti non equivoci” avrebbe raggiunto il culmine il 17 settembre 2012.
Quel giorno, nel suo ufficio, avrebbe “agguantato con forza la signora” e sarebbe riuscito ad “infilarle la mano nei jeans non riuscendo nel proprio intento perché la donna riusciva a divincolarsi”.
La voce delle presunte molestie circolava con insistenza, tanto che il 23 novembre scorso, durante lo scrutinio delle elezioni regionali, circa 80 schede furono annullate perché tutte riportavano la medesima scritta: “Forza donna coraggio”.
Nei confronti del comandante l’amministrazione comunale non ha preso nessun provvedimento disciplinare, sicché i due attori del processo continuano a lavorare nello stesso ufficio.