Al fine di ripristinare la verità dei fatti, del tutto omessa e mal interpretata dal sindaco di Cassano Ionio nel comunicato dell’ 08 Novembre 2014 sul caso Martucci, mi corre l’obbligo di replicare divulgando e rendendo pubbliche con la presente le risposte ufficiali del Ministero dell’Economia del 02.07.2014 (in particolare a pag. 4) e della Regione Calabria del 04.09.2014 (a pag. 2-3):
i Dipartimenti dei massimi Enti sovracomunali hanno, infatti, acclarato ufficialmente, ancora una volta, l’illegittimità del Piano commercio-Regolamento Chioschi del Comune di Cassano Ionio per essere un Regolamento comunale obsoleto e pertanto illegittimo per non essere in linea con le nuove leggi in materia di vendita al dettaglio su pubblica piazza. Sono le risposte ufficiali dei massimi Enti sovracomunali che il sindaco di Cassano ha tenuto nel cassetto anzichè divulgare e intervenire con i suoi funzionari su un Regolamento comunale viziato sotto molteplici aspetti. Una vicenda, pertanto, per niente sopita anche perché il Ministero riconosceva in questo settore il rinnovo automatico delle licenze di vendita al dettaglio su pubblica piazza dal 2010 fino al 2017 (in questa disposizione rientra il caso Martucci).
Il sottoscritto si duole, inoltre, come il TAR Calabria, prima denigrato dal sindaco Papasso e poi osannato dallo stesso a seguito di una sentenza apparentemente favorevole, abbia addirittura rinviato il processo di tre mesi per acquisire queste importanti risposte del Ministero dell’Economia e della Regione Calabria per poi non tenerne conto ai fini della decisione. Altro grave errore giudiziario è stato quello di aver considerato come prova ai fini della decisione un’autocertificazione del Martucci di cessazione attività su cui lo stesso aveva fatto querela di falso disconoscendo la firma e che, contrariamente a quello che dice il codice e la legge, ha fatto piena prova nonostante la querela di falso. Il Sindaco dovrebbe leggere la motivazione della sentenza prima di esultare e comprendere come il TAR Calabria non si è pronunciato minimamente sulla validità del Piano Commercio di Cassano che non è stato nemmeno sfiorato dalla valutazione di liceità o meno da parte dei giudici: un’omissione e una valutazione che se fosse stata fatta avrebbe cambiato in toto le sorti del giudizio. Tutti i profili d’invalidità urbanistica e irregolarità procedurale, regolarmente dimostrati dal Martucci con una Perizia di parte in primo grado, saranno pertanto, fatti valere in appello davanti al Consiglio di Stato, così come si chiederà conto degli errori giudiziari commessi in primo grado.
Castrovillari, 08.11.2014 Avv. Livio Faillace