Salvatore Tedesco, chi era costui? Fino all’altro ieri nessuno, ma proprio nessuno. Sono bastati un pò di spot pubblicitari diffusi da televisioni e giornali locali a farlo diventare qualcuno.
Sì, un “boss”.
Un “boss” della criminalità italo-tedesca o meglio calabro-tedesca. Un latitante “pericoloso”. Già, perché nel corso d’una rissa avvenuta qualche mese fa a Francoforte, in Germania, avrebbe pestato a sangue due cittadini turchi ed un serbo e per questo s’è buscato l’ovvia accusa di triplice tentato omicidio e un mandato di cattura internazionale dopo essersela immediatamente svignata dalla nazione teutonica.
Individuato da tempo, il 34enne è stato arrestato l’altro ieri all’interno d’un alloggio d’edilizia popolare a Corigliano Calabro.
La sua latitanza dal “locus commissi delicti” è dunque finita.
Pare non fosse armato e quando la Legge gli ha bussato con insistenza mogio mogio avrebbe aperto la porta lasciandosi ammanettare.
Dunque non era per niente “pericoloso”.
Latitante, sì certo.
“Boss”?
E di che?
Pare che in Germania facesse il bullo dedicandosi a qualche estorsione, qualche rapina e allo spaccio di droga.
I “boss”, da queste parti come in Germania, sono altro.
Lontani anni luce i tempi, pure recenti, in cui proprio nella ricca Francoforte sul Meno venivano scovati personaggi coriglianesi del calibro di Pietro Marinaro, Tommaso Russo, Giorgio Basile e Giovanni Cimino.
Il volto di Salvatore Tedesco, diffuso l’altro ieri, qui non dice proprio niente a nessuno e probabilmente pure in Germania.
“Boss”?
Riuscite a immaginare un boss ricercato che scappa dalla Germania per rifugiarsi dove vivono i suoi attivando delle schede telefoniche a nome di suo padre?
Riuscite a immaginare un boss latitante che dove vivono i suoi organizza pure un “ricongiungimento familiare” con la fidanzata?
Se aveva scelto Corigliano Calabro per passare inosservato aveva fatto proprio una scelta da vero boss.
Dopo tanta pubblicità forse ora si sente il nuovo “boss” di Corigliano Calabro o il “boss” di Francoforte sul Meno. Insomma, un “boss” europeo.
COMUNICATO STAMPA 