Sarà finalmente completato il recupero statico e funzionale del monumentale castello normanno collocato alla sommità dello sperone di roccia su cui sorge l’antico abitato di Oriolo. Infatti tra i 14 beni ambientali calabresi fruitori dei copiosi finanziamenti erogati dal neo-ministro Franceschini rientrano anche i castelli di Rocca Imperiale e di Oriolo destinatario, quest’ultimo, di altri 2milioni di euro con i quali, secondo quanto ha rivelato il sindaco Franco Colotta che ha volto per questo ringraziare il presidente Scopelliti e l’assessore ai Beni Culturali Caligiuri che hanno inteso inserire Oriolo tra di destinatari del finanziamento, saranno completati i lavori di ristrutturazione, ivi compresi il cambio degli infissi interni ed esterni, l’allestimento degli impianti di climatizzzazione, il ripristino degli affreschi contenuti al suo interno ed il completamento dell’arredamento. Oltre a quello in arrivo, sempre secondo il primo cittadino, il castello ha goduto di altri 2 finanziamenti (il primo di 452mila euro dai fondi dell’8×1.000 ed il secondo di 300mila euro di provenienza regionale) i cui lavori sono tuttora in corso per un ammontare complessivo di oltre 2milioni e 800 mila euro. A conclusione dei lavori l’antico maniero abitato nei secoli da principi e regnanti oltre che più recentemente da famiglie nobiliari prima di essere stato acquistato dal comune, sarà restituito alla fruibilità pubblica e continuerà ad essere crocevia di tutte le iniziative culturali ed a svolgere il consueto ruolo di grande attrattore turistico di una cittadina che in passato è stata sede dei governanti che avevano giurisdizione su gran parte dell’Alto Jonio. Infatti Oriolo, proprio per la sua posizione strategica, acquisì il ruolo di centro di controllo a nord della Calabria, per cui venne edificata un’imponente cinta muraria protetta dal grande Castello con impianto quadrangolare di origine normanna. Maestoso il torrione quadrato e le torrette cilindriche perimetrali. L’austero maniero, secondo le ricerche storiche del professore Vincenzo Toscani, fu possedimento di Svevi, Angioini, Aragonesi, dei Sanseverino e dei Lopes Vergara. Sulla porta vi è lo stemma iscritto dei Pignoni del Carretto, nobile famiglia che lo possedette nei secoli XVI e XVII. Per renderlo funzionale e fruibile, sempre secondo quanto ha rivelato il sindaco Colotta, una volta completato e reso agibile sarà affidato a privati che vi potranno così svolgere tutte le attività artistiche, culturali e di intrattenimento che vorranno intraprendere per popolare e animare le austere stanze dell’antico maniero. Proprio per questo il 20 febbraio scorso il sindaco Colotta si è recato a Catanzaro per sottoscrivere con la regione Calabria un’apposita Convenzione che dà il via a questo tipo di destinazione che farà dell’austero castello il centro propulsore di tutte le attività culturali future.
Pino La Rocca