«L’aumento dei tributi comunali è dovuto alla massa debitoria pari a 4milioni di euro accumulatasi dal 2007 e lasciataci in eredità dalla precedente amministrazione, tanto che noi oggi siamo impegnati a risanare gli innumerevoli sprechi prodotti da chi ci ha preceduti». E’ quanto ha affermato il sindaco Ciminelli in risposta all’ex sindaco Mario Melfi che lo ha sfidato ad un pubblico dibattito “per fare chiarezza sul passato, sul presente e sul futuro di Amendolara”. Oltre che di sprechi, Ciminelli parla anche di crediti mai riscossi da parte dell’esecutivo guidato dall’ex sindaco Mario Melfi «che – si legge nella nota del sindaco del “Paese della Secca” – farebbe bene a non intervenire soltanto sulla stampa… Se il comune non avesse sul groppone quel fardello di debiti, oggi noi non saremmo nella necessità di aumentare le tasse. Ma, vi è di più: il nostro comune, – continua Ciminelli – ereditando una situazione debitoria di 4milioni di euro accumulati dalla Giunta-Melfi, ha dovuto far ricorso al Decreto Legislativo n. 35 del 2013 accendendo un mutuo di circa 2milioni di euro, con una rata annuale di 150mila euro che gli amendolaresi dovranno pagare per i prossimi 30 anni. Debiti, questi, tutti maturati nel corso della precedente gestione amministrativa. Pertanto, prima di parlare dei servizi, che in ogni caso sono stati tutti migliorati dall’avvio del nostro mandato, dalla mensa alle scuole alla raccolta della nettezza urbana ed alla realizzazione di un nuovo serbatoio per risolvere il problema dell’acqua soprattutto alla Marina l’ex sindaco – conclude l’avvocato Ciminelli – farebbe bene a farsi un serissimo esame di coscienza: gli aumenti di cui parla sono serviti unicamente per pagare gli sprechi generati dalla loro pessima amministrazione…».
Pino La Rocca