Il Partito Democratico che si ritrova nel Circolo Cittadino “E. Lauria”, con l’obiettivo di continuare ad essere protagonista nella politica locale, ha intensificato il dialogo al suo interno e, in vista delle prossime Amministrative,
si confronta con altri partiti politici e vari movimenti nati all’interno della società civile con il dichiarato obiettivo di fare sintesi e di allestire una compagine amministrativa di tipo “plurale” ma che abbia come condizione dirimente quella di essere decisamente alternativa all’attuale amministrazione comunale. E, per scegliere in un modo ritenuto democratico e condiviso il leader che dovrà guidare la coalizione in via di formazione, ha proposto il sistema delle Primarie. “L’assemblea – si legge a questo proposito nella nota diffusa dal portavoce del PD Joseph Guida – ha votato all’unanimità la scelta di ricorrere alle Primarie, ritenuto uno strumento autenticamente democratico per dare ai cittadini la possibilità di scegliere il/la candidato/a più rappresentativo/a”. Come è ormai noto Villapiana, che dopo Trebisacce è il comune più popoloso e quindi importante del Comprensorio, sarà tra i 10 comuni dell’Alto Jonio Cosentino che nella prossima primavera (8-9 o 9-10 giugno?) sarà interessata al rinnovo del governo cittadino per scadenza naturale della seconda consiliatura guidata dal sindaco Paolo Montalti. Il quale, pur a capo di una Maggioranza azzoppata dalle defezioni di ben tre componenti autorevoli (Grillo, Tiripicchio e Lo Giudice) e da quanto si è appreso nelle ultime ore anche a rischio commissariamento del Comune in quanto sfiduciato dagli ex componenti della Maggioranza e dalle Opposizioni, è pronto a scendere in campo e confida nella deroga alla legge che attualmente impedisce il terzo mandato ai sindaci che guidano comuni con più di 3mila abitanti. Qualunque sia l’esito di questa deroga che riguarderebbe anche i presidenti di Regione, il primo cittadino, da politico di lungo corso qual’è, ha comunque dichiarato pubblicamente di voler partecipare in modo diretto alla competizione elettorale, o come ri-candidato-sindaco se arriverà la deroga, o come semplice candidato-consigliere qualora la deroga invocata soprattutto da Salvini non dovesse arrivare. Comunque sia nella politica locale, fermo restando il giustificato attendismo che riguarda l’area di centro-destra dell’attuale Maggioranza, in particolare sulla sponda che aspira a rovesciare il banco ed a cambiare gli equilibri politici consolidatisi negli ultimi 10 anni e che per la prima volta sarà orfana di un personaggio politico di primo piano come il compianto Dr. Luigi Bria, già da tempo c’è un fermento mai registrato finora. Un fermento diffuso e crescente, che interessa partiti politici ma anche movimenti civici che mai come questa volta, oltre che negli addetti ai lavori, nasce e si alimenta nella società civile. Nello specifico, da quanto ci raccontano il Web ed i Social e da quanto invece si agita sotto traccia, pare che i consiglieri “dissidenti” siano al lavoro per allestire una propria lista, mentre è sicuro che, con lo stesso obiettivo di rovesciare il banco, è stato creato un Coordinamento civico e politico che ha in programma di dialogare con tutti, con pari dignità e senza pregiudizi e vincoli politici e ideologici. Ne fanno parte, oltre al Partito Democratico in questa fase coordinato dall’ex presidente del consiglio comunale Pasquale Falbo, il movimento civico “Rinascita Civica” che raccoglie l’eredità del gruppo “Insieme per Villapiana”, la formazione politica intitolata “Villapiana Alternativa”, in orbita 5Stelle, che intende camminare insieme agli altri su un percorso che nasce dal basso e, da quanto si è appreso di recente, dal gruppo politico “SiAmo Villapiana” capitanato dall’ex presidente del consiglio comunale Michele Grande orientato a sperimentare nuove strade che portino ad una sintesi condivisa in grado di conquistare la guida del Comune. Per il momento, oltre all’Avv. Paolo Montalti che continua a confidare nella suddetta deroga, ci sarebbe più di un aspirante alla leader-ship di questo coordinamento. Argomento, questo, da manipolare con la massima cura perché è ormai risaputo che la scelta del candidato-sindaco nasconde non poche insidie. Il Partito Democratico, da parte sua, ha suggerito una strategia già sperimentata al suo interno, ma non è detto che le Primarie siano una scelta condivisa da tutti e perciò percorribile.
Pino La Rocca