La crisi energetica degli scorsi mesi ora è decisamente sotto controllo e molte delle difficoltà affrontate sono stata messe da parte. Questo non significa, però, che gli aumenti non si ripresentino. Per il prossimo trimestre, infatti, il mercato di maggior tutela per l’energia elettrica ha già comunicato un rincaro dello +0,4%. Non parliamo di grossi aumenti certo, ma dei primi segnali che indicano come la fase discendente si stia fermando con i prezzi di luce e gas che si stanno assestando, pur rimanendo più alti del periodo pre-crisi.
Sebbene per i mesi estivi si possa tirare un respiro di sollievo per i consumi di gas che si riducono drasticamente, non lo si può dire per l’elettricità. Si prevedono, infatti, aumenti dei prezzi per via della dilatazione della domanda legata alla climatizzazione estiva. Come regolarsi allora? Se per il periodo in corso c’è poco da fare, si può già pensare al prossimo autunno-inverno iniziando a confrontare le tariffe gas più convenienti per capire se è utile o meno cambiare gestore.
Lo scenario che ci attende
Se per l’elettricità l’aggiornamento dei prezzi del mercato a maggior tutela è trimestrale, per il gas l’adeguamento resta mensile con costi che dipendono dall’andamento dell’indice PSV. Ma per i prossimi mesi cosa ci attende? Una fase molto delicata che potremmo definire di stallo per i prezzi delle bollette che le famiglie italiane si troveranno a pagare.
Ecco perché è difficile leggere i dati di oggi e creare delle prospettive per il prossimo inverno. Il mercato non ha ancora trovato una piena stabilità e per questo potrebbero esserci dei cambiamenti. Parlare di calo dei prezzi non è possibile e dunque è necessario che le famiglie si organizzino già da ora, per la stagione fredda, per garantirsi bollette non troppo salate. È questo il momento di fare i conti in vista dei prossimi mesi, soprattutto sul fronte della spesa del gas.
Come risparmiare sulla tariffa del gas
Per tenere bassi i costi delle bollette, in questo caso del gas, restano sempre valide le soluzioni di risparmio ed efficienza energetica che ottimizzano i consumi e permettono di fare un uso oculato della materia prima. A questo si associa la scelta di una tariffa conveniente che propone un prezzo decisamente più basso rispetto ai competitor. Ma come riconoscerla ed effettuare un esatto confronto?
Ci sono alcuni fattori da tenere in considerazione, a partire dal tipo di contratto di cui si ha necessità per la fornitura del gas: se si tratta di un nuovo allaccio, di un subentro, di una voltura o semplicemente di un cambio gestore. Il tipo di utenza, inoltre, incide decisamente sul costo finale in quanto le cifre possono cambiare in base ad una richiesta di tipo domestico, residente o non residente, aziendale o anche per i condomini.
Infine, il costo del gas al metro cubo: il fattore principale a cui badare. In questo caso si può scegliere un prezzo bloccato che propone un costo fissato e standard della materia prima che rimane inalterato per tutta la durata del contratto, oppure un prezzo variabile che vede cambiare la tariffa gas in base alle fluttuazioni del mercato. Novità degli ultimi tempi quella del prezzo tutto compreso, che propone dei costi standard stabiliti in un pacchetto ad hoc con un consumo prestabilito.