CASSANO – Nell’elenco delle patologie afferenti alla categoria 1 dedicata all’elevata fragilità inserite nel Piano vaccinale, non sono contemplate le demenze. Vaccinare questa fascia è una necessità, sia per i pazienti e per chi li assiste.
In una nota il portavoce dell’associazione Amici “Alzheimer nel cuore”, di Cassano All’Ionio, Francesco Garofalo, a sostegno dell’appello lanciato da Amalia Bruni, direttrice del Centro regionale di neurogenetica a Lamezia Terme.
Le persone affette da questa malattia, siano incluse tra le categorie fragili aventi diritto alla priorità per il vaccino Covid-19, indipendentemente dall’età anagrafica o dal grado di malattia, alla luce dell’aggiornamento del Piano vaccinale avvenuto nei giorni scorsi.
Purtroppo nell’elenco delle patologie afferenti alla categoria 1 dedicata all’elevata fragilità – evidenzia Garofalo -, non sono contemplate le demenze quando proprio le persone affette da queste gravi patologie sono facili target per il virus: secondo l’Istituto Superiore di Sanità, infatti, circa un terzo delle donne e quasi un quinto degli uomini morti per Covid-19 avevano una storia di demenza. È necessario, quindi, non cadere nell’errore di ritenere che le vaccinazioni degli over 80, dei ricoverati in Rsa, dei disabili gravi ai sensi della Legge 104/1992, esaurisca la platea ancora vastissima delle persone con demenza, di fatto escluse dalla priorità di vaccinazione, e per le quali quindi di richiede l’inserimento in tabella 1.
Le persone con demenza, prosegue la nota, non sono in grado di tollerare l’uso di dispositivi di protezione individuali, l’isolamento, il cambio di abitudini e le mutate relazioni. Da qui, il peggioramento generalizzato dei pazienti, aggravato dall’aumentato pericolo di contagio e l’obbligo ad una “prigionia”. stretta.
Cassano All’Ionio, 26 Marzo 2021