#CariatiPulita interviene sull’atto aziendale e sulla necessità di un impegno concreto per il diritto alla salute
CARIATI – Il ridimensionamento del Punto di Primo Intervento (P.P.I.) dell’ex ospedale di Cariati, che come risulta dalla nuova programmazione dell’Asp di Cosenza (delibera n. 858 del 17.5.2017), dovrebbe operare non più H24, ma dalle ore 8.00 alle 20.00 con il solo servizio 118 notturno, ci allarma ma, considerata la situazione, non ci sorprende.
Il processo di spoliazione del Basso Ionio nelle sue strutture sanitarie e nelle connesse risorse umane e materiali, è infatti in atto già da tempo, con le drammatiche conseguenze che conosciamo tutti, perché quotidianamente si ripercuotono sugli operatori sanitari, costretti a lavorare in condizioni proibitive, e sulla vasta utenza, obbligata a riversarsi su ospedali depotenziati e al collasso (Rossano e Corigliano), quando non ci rimette la pelle.
Pensiamo solo ai drammatici incidenti stradali dei giorni scorsi che hanno coinvolto giovani di Cariati e di Crosia; l’epilogo più drammatico è stato per un giovane della frazione Mirto che ha perso la vita, raccontano le cronache, anche, probabilmente, per aver raggiunto il più attrezzato ospedale dell’Annunziata di Cosenza a tre ore e mezzo dall’incidente, dopo il passaggio a Rossano, il tragitto su una viabilità precaria e per l’assenza di un intervento tempestivo (in Calabria l’elisoccorso non può volare).
Senza contare quello che avverrà con l’imminente inizio della stagione estiva, quando la popolazione aumenterà a dismisura e con essa la richiesta di servizi sanitari anche urgenti.
Da quando questa storia si ripete, senza soluzione?
Ora siamo anche di fronte al paradosso di un atto aziendale che non considera Cariati zona disagiata e, pertanto, non la ritiene portatrice di diritto all’assistenza in ospedale, ma oggetto di ulteriori tagli, come la riduzione di prestazioni che si intende apportare al suo già precario P.P.I.
In queste condizioni ci troviamo, dunque, nella nostra cittadina governata da un’Amministrazione comunale che ha basato la propria vittoria elettorale sulla promessa dell’apertura di un nuovo ospedale privato, del gruppo aziendale della Sindaca Greco.
La cui stessa Sindaca, nello scorso mese di febbraio ha dato informazione del felice incontro avuto con il Commissario Scura, “ignaro” dello stato del P.P.I. di Cariati, ma pronto a potenziarlo su sua richiesta, e a dare, nell’occasione, rassicurazioni sull’apertura della Casa della Salute la cui realizzazione è stata già finanziata. Tutto svanito?
Noi di #CariatiPulita ci auguriamo di no, né entriamo nel merito della questione sanità pubblica o privata, ma è chiaro che ci sono responsabilità da parte di chiunque, in campo sanitario, continua a giocare al ribasso. Perché nel frattempo i cittadini vivono enormi disagi, quando non emigrano in altre regioni o ci perdono la vita, com’è avvenuto in tanti casi.
L’impegno, allora, deve essere massimo, ad ogni livello, e congiunto, di cittadini e istituzioni; occorre mobilitarsi affinché la Dirigenza Asp riveda la delibera che definisce la posizione sanitaria di Cariati e non si perda il finanziamento stanziato per la realizzazione della Casa della Salute.
Per il Comitato #CariatiPulita il Capogruppo consiliare Assunta Scorpiniti