L’intervista che il capo della Protezione Civile calabrese, Carlo Tansi, ha rilasciato nei giorni scorsi, fa appello alle coscienze e alla responsabilità di tutti e di ciascuno di quanto sia importante la prevenzione e la tutela nel campo del dissesto idrogeologico, per evitare vittime e danni alle persone e alle cose in un territorio fragile come quello calabrese.
Come sindacato confederale Cgil, Cisl e Uil regionali condividiamo l’analisi del dott. Tansi e il grido d’allarme che ha voluto lanciare.
E da molto tempo che questo sindacato sta chiedendo una nuova strategia per tutelare il territorio calabrese.
Pertanto raccogliamo e rilanciamo la riflessione da lui evidenziata su come tutelare, tutti insieme ciascuno con le proprie responsabilità e competenze, un territorio maltrattato dall’uomo, spesso non tutelato da chi istituzionalmente avrebbe dovuto vigilare e purtroppo anche da chi non rispetta la terra, non coltivano l’amore per la propria terra, forzando le leggi della natura e dello Stato, stravolgendo gli equilibri ambientali, ferendo il territorio senza curarsi delle conseguenze che da “offese” così gravi alla natura dei luoghi possono derivare. Interessi e promesse spesso elettorali e assenza di una cultura e rispetto del territorio provocano inevitabilmente la “vendetta della natura stessa che colpisce e non perdona “.
Da molto tempo questo sindacato confederale assieme alle federazioni di categoria FAI,FLAI, UILA hanno evidenziato in più occasione che bisogna necessariamente ripartire dalla tutela dell’ambiente , dal territorio e dalle aree interne per dare una nuova sterzata economica e occupazionale a questa regione.
Riteniamo necessario riorganizzare e valorizzare il sistema ambientale-forestale calabrese ma in una logica funzionale e rispondente a garantire un servizio qualificato alla collettività. Purtroppo molto spesso se pur in presenza di uomini, mezzi e risorse la confusione sulle competenze fra i vari soggetti, Regione, Comuni, Calabria Verde, Consorzi di Bonifica e fino ad oggi Provincie e Comunità Montane, portano a risultati scadenti. È necessario più coordinamento tra i vari enti e più confronto sindacale.
C’è bisogno di più coraggio!!
Non è possibile in nome di un falso buonismo consentire progettazioni e ulteriori costruzioni per uso abitativo, in qualunque luogo, anche in zone R3 e R4, quindi non urbanizzate e difficilmente urbanizzabili per costi e per condizioni oggettive con il risultato che oltre ai problemi di dissesto che si registrano, insieme all’abusivismo stanno creando una serie di fogne a cielo aperto di cui ancora non siamo completamente consapevoli e che produrranno danni importanti a danno delle future.
Da anni viene trascurato la cura del territorio e non vengono adeguatamente utilizzati quelle risorse e fondi comunitari.
È’ necessario utilizzare i fondi per la difesa del suolo e le risorse del Psr attuando programmi redatti da competenti, utilizzando professionalità abbondantemente presenti nel nostro territorio regionale e tramite la partecipazione e il confronto con le parti sociali.
Per tali ragioni riteniamo necessario l’avvio di un tavolo tecnico fra le parti sociali confederali e di categoria, la Regione Calabria, la Protezione Civile e Calabria Verde per affrontare questo tema così importante come la lotta al dissesto idrogeologico e la valorizzazione del settore forestale e della stesso settore della protezione civile che è ricchezza per tutta la comunità calabrese.
Le federazioni regionali di categoria, Fai (Cisl), Flai (Cigl) e Uila (Uil) da tempo, tramite iniziative e documenti vari, hanno chiesto di avviare un momento di confronto per valorizzare il lavoro e le esperienze dei lavoratori forestali che hanno dimostrato impegno e , in molte vicende, anche durante la gestione dell’emergenza alluvionale trascorse in tutta la regione.
Sarebbe giunto il momento per prevenire disastri, per rilanciare le aree interne, il bosco e la montagna, idee già inserite nel documento presentato è discusso lo scorso luglio da Fai-Flai e Uila regionali e nazionali con il presidente della Regione On. Mario Oliverio; dare seguito al patto della Calabria siglato dalle confederazioni calabresi, che fa ampiamente riferimento al settore ambientale e forestale di protezione civile.
Insieme e tramite il confronto si possono raggiungere importanti risultati per valorizzare risorse umane e naturali partendo dalla riorganizzazione dei settori, dal rilancio del settore forestale inteso come opportunità per il territorio in termini occupazionali e di protezione ambientale.
Per Cgil, Cisl e Uil Calabria la difesa del diritto al lavoro é finalizzato alla valorizzazione professionale e al migliore utilizzo della forza lavorativa stessa, che necessariamente deve puntare a garantire la qualità di un servizio tanto importante e talvolta vitale per il cittadino
Pertanto, con grande senso di responsabilità, ci aspettiamo che si avviino momenti di confronto per approfondire e rilanciare queste tematiche, migliorare il servizio di protezione civile, il comparto della forestazione e della tutela del territorio nelle zone montane e rurali per ridurre le frane d’inverno e gli incendi d’estate. La prevenzione è per il Sindacato confederale l’unica vera soluzione per valorizzare il territorio calabrese e le sue risorse naturali e umane, così come è opportuna una strategia per un piano concreto di bonifica dei siti inquinati in tutto il territorio calabrese.
ANGELO SPOSATO (CGIL) PAOLO TRAMONTI (CISL) SANTO BIONDO (UIL)