E’ morto per cause naturali Oumar Sangare 17 anni della Costa D’Avorio, il giovane migrante deceduto in mare nei pressi dell’area portuale di Schiavonea nel pomeriggio di venerdì scorso. Lo ha stabilito il medico legale che ieri mattina presso l’obitorio del locale cimitero ha effettuato l’autopsia. Il medico era stato incaricato dalla procura di Castrovillari proprio allo scopo di stabilire le cause che hanno determinato la morte del giovane africano. I funerali di Oumar si terranno questo pomeriggio alle 17.30 al Palazzetto dello Sport
dove il giovane e sfortunato africano aveva trovato ricovero insieme ad altri suoi connazionali dopo lo sbarco nel porto di Corigliano di fine giugno. I funerali saranno a carico del comune, la notizia ci è stata confermata anche dall’assessore Marisa Chiurco. “Quanto accaduto venerdì pomeriggio – ci ha dichiarato la Chiurco – è un fatto terribile, perché stiamo facendo di tutto affinché i 77 migranti attualmente ospitati presso il palazzetto dello sport possano vivere una condizione degna. Mi rendo conto – afferma ancora la Chiurco – che quella attuale non è la collocazione ottimale, ma oggi non abbiamo altra possibilità. Quotidianamente siamo in contatto con la prefettura e con varie strutture idonee alla accoglienza presenti nella provincia e nel resto della regione, ma purtroppo sono tutte piene. Francamente non so fino a quando queste persone saremo costrette ad ospitarle nel palazzetto. Devo aggiungere, comunque, che grazie alla grande disponibilità dei volontari ed alla solidarietà di tanta gente, stiamo affrontando l’emergenza nel migliore dei modi, i ragazzi riescono comunque a vivere una condizione di assoluta civiltà e dignità. Devo – conclude l’assessore Chiurco – ringraziare davvero tutti per l’impegno, la dedizione e gli sforzi che stanno ponendo in essere”. Frattando su queste triste fatto di cronaca si registra la dichiarazione di Antonio Marziale, il garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione Calabria. “La responsabilità di quanto sta accadendo, anche della morte del minore annegato venerdì a Corigliano Calabro, è dell’Europa. I nostri enti locali sono soffocati e non ce la fanno a gestire il flusso di minori non accompagnati che giunge nella nostra regione. Ho parlato più volte – ha aggiunto – con il sindaco di Corigliano, Giuseppe Geraci, e sta facendo il massimo. Il problema è che non ci sono strutture. Se non interviene l’Europa i nostri centri non sono in grado di poter vigilare su tutti i minori che sono loro affidati. Ormai siamo al collasso”.