La Grand Place, la piazza centrale di Bruxelles vuota. L’Hotel de Ville, sede del Municipio, espone la bandiera a mezz’asta. E’ uno dei simboli della capitale europea, a poche ore di distanza dai gravi attentati dinamitardi che hanno seminato morte e distruzione. In diretta da Bruxelles, a fornirci un fotoracconto sull’attuale clima che si respira a Bruxelles, è l’avv. Sergio Esposito, vice sindaco di San Giorgio Albanese, borgo arbereshe in provincia di Cosenza, a far parte delle delegazione di amministratori calabresi in Belgio, per prender parte ad una serie di incontri istituzionali, presso la sede della Commissione europea, per discutere di fondi comunitari. Lo raggiungiamo telefonicamente e ci descrive la situazione:
“Io sono al centro (Grand Place) – esordisce Esposito – dove sembra di vivere all’interno di uno scenario di guerra. Le strade sono vuote, ci sono le forze di polizia che girano e presidiano ogni punto di passaggio e di aggregazione. Ma quello che impressiona di più – qui Esposito si ferma bloccato ancora dalla forte emozione – sono i molti locali chiusi, sopratutto i simboli del consumismo americano (Quick burger, rock cafe’) immagino perché ritenuti obiettivi sensibili. Un altra cosa impressionante di Bruxelles – continua il giovane vice sindaco di San Giorgio Albanese- è che nell’arco di 100 metri si passa da un quartiere (Midì) che potrebbe essere tranquillamente una via del centro di una capitale araba in quanto abitato soprattutto da persone di origine extraeuropee che bevono the o caffè per strada con negozi, attività commerciali, rivendite alimentari (quindi uno spaccato di un paese tipicamente arabo) alla Grand Place, unico salotto eccellente della capitale belga, sede del Palazzo municipale, con ristoranti occidentali, locali alla moda frequentati dalla movida belga (locali e turisti)”. Nonostante l’evidente stato di forte preoccupazione che lo pervade Esposito continua nel suo racconto di una Bruxelles ferm, immobile, quasi spettrale: “Un altro simbolo della capitale belga e del capitalismo americano, il “Rock caffè” – ci dice Esposito – ha la porta d’accesso completamente sbarrata. La Polizia, a pochi metri dal centro controlla un’abitazione, alla ricerca di eventuali sospetti. Sul balcone un agente; fuori, in strada, un gruppo di curiosi o forse gli stessi occupanti lo stabile. Su una strada, sempre nel centro storico della capitale, la gente ha lasciato impressi i propri sentimenti contrastanti su quanto accaduto (si legge ad esempio “i politici causa di questo schifo!”). Gli accessi alle stazioni della metropolitana sono completamente sbarrati. Le principali via d’accesso, in prossimità della Grand Place e non solo sono presidiati da numerosi posti di blocco. Ciò potrebbe voler dire – ed è questa una importante riflessione del giovane professionista – che esiste un problema latente di integrazione che è stato sottovalutato negli anni o addirittura è stato glissato, come se bastasse passare a piedi da un lato della strada all’altro per dimenticare o per vivere una vita diversa. È impensabile una tal situazione nel centro nevralgico dell’Europa, la cui politica principale punta da sempre all’integrazione, all’unità dei popoli europei. In realtà – afferma con lucidità e decisione – si denota proprio un’assenza di “identità”, una città svuotata di valori culturali autoctoni, oramai globalizzata e asservita a centro d’affari o di semplice passaggio. Come sempre –afferma – resta il gravoso problema per i turisti o gli operatori che si vedono annullato il proprio volo di ritorno, lasciati al proprio destino, barricati in hotel o a vagare per la città. Lodevole la compagnia nazionale Alitalia che ha sin da subito dirottato i propri voli all’aeroporto di Parigi, o altro di preferenza. A differenza di Ryanair che ha provveduto semplicemente a comunicare ai propri clienti l’annullamento dei voli da Zaventam. Ringrazio tutti coloro che mi hanno chiamato o scritto per essermi stati vicini, mi ha aiutato a mantenere la calma in attimi di tensione e paura”. Ora Esposito si trova a San Giorgio Albanese, dove è giunto ieri sera, dopo che nella mattinata di ieri è riuscito a prendere, insieme ad altri italiani, un volo da Bruxelles, ed è atterrato a Lamezia Terme. Tutto è bene quel che finisce bene.