Il responsabile comunale dell’anticorruzione, Salvatore Bellucci, ne parla in privato guardandosi bene dal denunciare i fatti alla magistratura…

«Il cimitero non funziona, non funziona così…dovremmo cacciare tutti quelli che ci sono…intanto sono dei lestofanti perché prendono venti euro per qualsiasi cosa fanno là…e che bella figura che ci facciamo…m’hanno detto che ad Amica gli hanno chiesto venti euro ed Amica il fesso glieli ha dati, Amica, il geometra…».
– «E per fargli il piacere o il servizio?
– «Per fare il servizio! Cioè, ti muore un familiare tuo domani…Se tu non gli dai venti euro a quello che lavora là, quello non ti fa niente…».
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– «Non ho i mattoni, non ho la calce…».
– «Hai capito…se gli dai venti euro hai sbrigato il problema».
– «Escono i mattoni, esce la calce, esce tutto…».
Il segretario generale del Comune di Corigliano Calabro, Salvatore Bellucci, spiega ai suoi due interlocutori l’andazzo del cimitero cittadino. Già. Al camposanto si va per la tangente. Tangenti di piccolo taglio, corruzione “a buon mercato” proporzionata a chi la intascherebbe, vale a dire gli addetti comunali che prestano servizio proprio presso il cimitero.
E se per tumulare un coriglianese passato a miglior vita i suoi congiunti devono versare il piccolo obolo teoricamente non previsto dal Comune, è facile soltanto immaginare cosa potrebbe succedere praticamente e quotidianamente in altre e ben più importanti postazioni del Municipio. Il segretario generale Bellucci lo sa. Deve saperlo per forza. È lui, infatti, il responsabile comunale dell’organismo anticorruzione. Purtuttavia di corruzione comunale parla solo in confidenza coi suoi interlocutori, ma non denuncia nulla alle autorità di polizia giudiziaria e alla magistratura inquirente.
E il sindaco, Giuseppe Geraci, sa nulla della presunta corruzione che dilagherebbe a Palazzo Garopoli? Una risposta a questa amletica domanda ce la fornisce l’ex consigliere comunale Cataldo Russo, in una propria pubblica dichiarazione resa alla stampa lo scorso 7 febbraio: «Geraci sa che in Comune regna la corruzione, ma fa finta di non sapere perché non è in grado di prendere provvedimenti. È incapace, poiché vuole finire il mandato vivacchiando, vale la regola: meno so ufficialmente e meglio è».
Una dichiarazione, quella di Russo, mai smentita da parte del primo cittadino coriglianese…