TREBISACCE – La riapertura del “Chidichimo” non restituirà alle popolazioni locali un presidio sanitario “arrangiato” in quanto “Ospedale di zona disagiata” ma un ospedale a tutti gli effetti, con divisioni, degenze mediche e riabilitative, medici di medicina generale, chirurghi, anestesisti e, oltre ai servizi diagnostici, un Pronto Soccorso avanzato per fronteggiare l’emergenza. E’ quanto sostiene il sindaco di Trebisacce Franco Mundo per spiegare che cosa prevede la normativa nazionale per un ospedale così catalogato, che ha un solo prototipo in Italia nella cittadina di Acquapendente nel Lazio che sorge in un comprensorio che ha le stesse caratteristiche dell’Alto Jonio.
Entrando nel merito… dei meriti il primo cittadino chiarisce che la riapertura dell’ospedale è stata la vittoria della buona politica che ha lottato instancabilmente contro una chiara ingiustizia, alzando i toni quando è stato necessario, lavorando sempre sotto traccia e cercando il dialogo e non lo scontro con gli interlocutori politici e istituzionali e fornendo proposte giuridicamente fondate e concrete… Quello che è certo che non ci siamo fermati mai, neanche nei momenti di stanchezza e di solitudine». Poi il sindaco Mundo ricorda come “estrema ratio” il ricorso al Consiglio di Stato che ha riconosciuto le ragioni rappresentate ed ha sancito la legittimità della rivendicazione. «Abbiamo sempre considerato la sentenza come uno strumento utile per far valere le nostre ragioni, non il rimedio forzato alla soluzione di un problema che è di competenza della politica». Poi il primo cittadino torna a ringraziare tutti quelli che hanno dato una mano alla causa: il presidente Oliverio, i sindaci del comprensorio, i consiglieri regionali e tutte le associazioni che si sono battute per una giusta causa. «Andare alla ricerca di primogeniture e di meriti personali – ha ammonito l’avv. Mundo – è stucchevole e fuorviante: tutti infatti conoscono la vera storia dell’ospedale, da quando è stato aperto a quando è stato chiuso ed ora riaperto. Dispiace pertanto che qualcuno, cedendo alla demagogia, alle polemiche strumentali e alla insanabile voglia di apparire, cerchi ancora di creare divisioni nella comunità in un momento come questo al quale tutti in misura diversa e con ruoli diversi abbiamo contribuito. Vogliamo ripartire da questo Decreto – ha concluso il sindaco Mundo cercando di smorzare le polemiche – per ridare forza, vigore ed energia alla città, al comprensorio, ai cittadini, ma nello stesso tempo, per ritrovare serenità e grande unità, perché solo se riusciamo a lavorare tutti insieme per la crescita sociale, civile ed economica, potremo dare una speranza al nostro futuro e a quello dei nostri figli…».
Pino La Rocca