La famiglia di Denis Bergamini ha chiesto la riesumazione del cadavere del calciatore del Cosenza trovato morto sulla statale 106 jonica, nei pressi di Roseto Capo Spulico davanti a un camion, la sera del 18 novembre 1989. Ieri mattina, la sorella Donata Bergamini assieme ai suoi legali Sabrina Rondinelli e Fabio Anselmi ha presentato in Procura, a Castrovillari, un’istanza per chiedere la riesumazione del corpo e, quindi, la riapertura delle indagini.
Una richiesta sulla quale il procuratore capo Eugenio Facciolla si è riservato di decidere. Nei mesi scorsi il gip aveva archiviato l’inchiesta. La chiusura del caso non ha mai convinto la famiglia e i loro legali che hanno continuato a lavorare intensamente ripercorrendo a ritroso tutta la vicenda giudiziaria lunga quasi trenta anni. Assieme a loro c’era anche Ilaria Cucchi.
Per gli avvocati Rondinelli e Anselmo la riesumazione del cadavere sarebbe necessario perché grazie a una nuova analisi scientifica è possibile risalire all’ora esatta del decesso. È proprio l’ora della morte l’elemento nuovo e «importante» per la difesa che ritiene sia fondamentale nella ricostruzione dei fatti e che sia diverso da quello accertato in passato anche attraverso le dichiarazioni dell’ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò indagata per concorso in omicidio, come Raffaele Pisano, l’uomo di Rosarno che con il suo camion travolse Bergamini. Ma con l’archiviazione del caso i due non possono essere processati. Secondo la difesa della famiglia Bergamini il giovane calciatore è morto prima di essere messo sotto dal camion ed è per questo che con convinzione chiedono di eseguire sul cadavere una nuova perizia utilizzando uno specifico e innovativo studio scientifico. La precendente attività investigativa era iniziata nel 2009 si era concentrata, in particolare, sull’analisi degli abiti del calciatore e su alcuni reperti istologici. Approfondimenti intorno ai quali sembrava potesse prendere corpo l’ipotesi di un omicidio e dunque di una successiva messa in scena per simulare un suicidio.