La terza commissione consiliare “Sanità, attività sociali, culturali e formative”, presieduta dal consigliere Michelangelo Mirabello ha proceduto alle audizioni sullo stato dell’arte delle procedure tese alla costruzione dei nuovi ospedali, tema intorno al quale si è sviluppato un articolato dibattito al quale hanno preso parte i consiglieri Esposito, Nicolò, Guccione, Giudiceandrea e Morrone. Ad essere auditi sono stati i direttori generali dell’Asp di Vibo e di Cosenza, rispettivamente Angela Caligiuri e Raffaele Mauro; mentre per l’Asp di Reggio Calabria, è intervenuto il sub commissario Francesco Silvio Campolo.
Sulla chiusura della Casa Albergo di Oriolo Calabro (CS) è stato audito il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro. Il presidente della commissione Michelangelo Mirabello, a margine dei lavori ha dichiarato: «Abbiamo avviato, alla presenza dei direttori generali, una disamina dello stato delle procedure per l’avvio dei lavori dei nuovi ospedali della Sibaritide, della Piana e di Vibo. Sollecitiamo la presenza nella prossima seduta dei direttori generali del dipartimento Salute e Infrastrutture perché vi sono ulteriori importanti elementi da approfondire. Oggi – ha aggiunto il Presidente – abbiamo avuto modo di ascoltare anche i rappresentanti delle strutture territoriali extraospedaliere in merito alla proposta di modifica del regolamento avviata dalla struttura commissariale e nell’occasione – ha concluso Michelangelo Mirabello – abbiamo sottolineato, assieme alle associazioni di categoria, l’importanza di non derogare alle competenze del consiglio regionale». A conclusione dei lavori della Terza Commissione il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, ha dichiarato: «L’audizione dei direttori generali delle Asp di Vibo Valentia, Cosenza e Reggio Calabria, in merito alla realizzazione dei tre ospedali di Vibo, Sibaritide e Gioia Tauro, ha posto in evidenza come ancora nessuna delle tre grandi infrastrutture sia stata cantierizzata. Particolarmente delicata è la vicenda della realizzazione di Gioia Tauro e Sibaritide. Gli iter sono bloccati nonostante siano stati siglati i contratti sin dal 9 settembre 2014, e risulta ancora tutto fermo per la mancata sottoscrizione del “Patto di legalità”, perché l’impresa aggiudicataria, la Tecnis, è stata oggetto di un’interdittiva antimafia. È evidente come sia trascorso ormai inutilmente oltre un anno e mezzo dalla firma dei contratti ed ancora non si è in grado di rimuovere tale situazione che rischia di incancrenirsi e di sfociare in contenziosi tra l’impresa e la Regione Calabria di cui non avvertiamo il bisogno, vanificando, nei fatti, la realizzazione di due opere importantissime. Non possiamo quindi rischiare – sottolinea Guccione – che le risorse destinate ai due grandi ospedali possano finire in maxi risarcimento danni, tutti a carico dei cittadini, per non avere scelto o la revoca dell’appalto, altrimenti affidandolo all’impresa che segue in graduatoria, o di firmare, attraverso il Rup (responsabile unico del provvedimento), ingegner Pallaria, la richiesta di avvio delle procedure alla ditta aggiudicatrice, appunto, la Tecnis. Perdere ulteriormente tempo, significa voler evitare di assumersi responsabilità e allontanando, colpevolmente, nel tempo, la concreta possibilità di avvio dei lavori».