E’ morto questa mattina intorno alle 6 nella sua casa di Schiavonea di Corigliano l’ex boss Santo Carelli. Carelli era tornato a casa lo scorso mese di novembre, agli arresti domiciliari, dopo che i medici del carcere avevano ritenuto che le sue condizioni di salute, aggravatisi negli ultimi tempi, erano incompatibili con la detenzione. Carelli, capo del locale di Corigliano era detenuto dal 17 febbraio 1993, al 41 bis dal 18 settembre 1996.
Condannato in via definitiva a tre ergastoli per associazione mafiosa e reati collegati (tra cui plurimi omicidi ed estorsioni), l’ultima volta con sentenza della Corte di Cassazione del 22 giugno 2006. Tra i delitti che gli furono attribuiti quello di Mario Mirabile, ucciso a colpi di fucile mentre era alla guida della sua Bmw, alle otto del mattino del 31 agosto 1990, località Thurio di Corigliano. Altro delitto attribuito all’ex boss quello di Luigi Lanzillotta, usuraio, fatto ammazzare il 9 gennaio 1993 da un giovane col casco da motociclista in testa che entrò in una sala da barba di Corigliano Scalo dove si stava facendo radere, gli sparò e s’allontanò su una Yamaha. Questo Lanzillotta s’era rifiutato di aderire al nuovo regime di Sibari ed era rimasto fedele a Cirillo. Santo Carelli è stato definito dagli inquirenti un irriducibile, infatti, mai ha inteso collaborare con la giustizia, ed in tutti i processi celebrati nei suoi confronti si è sempre professato innocente, sostenendo di essere stato al centro di accuse infamanti ed infondate nei suoi confronti.