Proseguono le indagini sul caso Avato, il muratore 52enne di San Cosmo Albanese ucciso nella notte tra il 14 e il 15 novembre. Dopo l’esame autoptico che ha messo in luce che l’uomo era stato raggiunto da sei proiettili calibro 7,65 di cui due fatali al torace, lunedì è stato eseguito il sopralluogo davanti a casa di Carmine Avato. Lunedì mattina sono stati effettuati rilievi fotografici e misurazioni che aiutino lo studio di distanze e lesioni,

e che forniscano dati che uniti all’esame autoptico, permettano di stabilire la posizione della vittima rispetto al killer, la via di fuga di quest’ultimo e permettano di ricostruire la dinamica del delitto. Sul posto erano presenti il sostituto procuratore di Castrovillari, Maria Grazia Anastasia, che coordina le indagini insieme al procuratore capo Eugenio Facciolla; i periti nominati dalla Procura, Aldo Barbaro, Angelo La Marca, e Massimiliano Mancuso; i periti nominati dalla moglie Maria Giulia Buffone: Sandro Lopez e Gianluca Lopez; l’avvocato della moglie, Chiara Penna; gli avvocati di genitori e fratelli di Avato, Maurizio Minnicelli e Salvatore Barca; e i carabinieri della compagnia di Corigliano, guidati dal capitano Francesco Barone. I figli di Avato di 18, 13 e 8 anni sono rappresentati dall’avvocato Antonello Calvelli. Nel pomeriggio di lunedì, inoltre, è stata effettuata l’ispezione dell’auto di Carmine Avato e giovedì verrà eseguita al Simef (studio indagini mediche e forensi) di Reggio Calabria, l’esame degli indumenti e dei reperti balistici. Intanto le indagini sembrano concentrarsi sempre di più sulla stretta cerchia di persone vicine al muratore. Gli inquirenti stanno scandagliando la vita privata dell’uomo. Al momento, però, sembra che nessun nome sia stato iscritto nel registro degli indagati.

Giacinto De Pasquale