L’amministrazione Geraci non rispetta le scelte del Consiglio comunale e i bilanci di previsione del 2014 e 2015 sono in parte disattesi. I tagli sul canile? Solo sulla carta. Il Settore patrimonio? Non vende nulla…

Lo spettro del dissesto finanziario per il Comune di Corigliano Calabro sembrava essere stato definitivamente scongiurato. E, invece, l’ipotesi sembra prendere nuovamente forma. Lo scorso 30 luglio il Consiglio comunale, con l’astensione da parte delle minoranze, ha approvato quello che la Giunta del sindaco Giuseppe Geraci ha autodefinito «il miglior bilancio di previsione degli ultimi vent’anni» perchè prevede il definitivo “aggiustamento” strutturale dei conti attraverso un piano dei tagli alla spesa improduttiva del valore di 1,4 milioni in tre anni, unica via d’uscita al fine di non incorrere di nuovo nel rischio dissesto.

Appena qualche mese e un assessore “dopo” – già, perchè finora in quattro si sono avvicendati all’assessorato al Bilancio, Finanze e Tributi – cominciano ad essere sempre più insistenti nei corridoi degli uffici finanziari del Municipio, voci circa un nuovo “rischio dissesto”. Sì, perchè di quel piano di “tagli” non sarebbe stato realizzato proprio un bel nulla nulla, anzi.
La spesa per il canile – ad esempio – non è stata affatto “tagliata” come previsto, e ciò pesa e peserà per ben 900 mila euro in tre anni. Non solo. Nel bilancio, infatti, tale spesa era coperta fino al 30 settembre scorso, e dallo scorso primo ottobre la spesa per il canile dovrà essere sottoposta all’attenzione del Consiglio comunale per l’eventuale riconoscimento come debito fuori bilancio. Tutto ciò accade nonostante la spesa per il “vitto” e l’“alloggio” dei randagi sia stato già tagliato per ben due volte, tanto nel bilancio di previsione 2014 quanto in quello per il 2015.
Ciò denota come in Municipio il potere decisionale del sindaco Geraci e della sua Giunta, unitamente a quello dell’intero Consiglio comunale, sia pressochè pari allo zero. Già. Ma chi “comanda”? Per taluni, senza dubbio alcuno, sarebbero il segretario comunale Salvatore Bellucci e qualche caposettore a decidere cosa si può e cosa non si può fare “a palazzo”, con buona pace di tutti e per primo del sindaco Geraci. Che il sindaco, la sua Giunta ed il Consiglio comunale non contino granchè lo dimostra il fatto che per ben tredici mesi, a partire dall’approvazione del bilancio previsionale 2014, nessuna azione amministrativa è stata messa in campo circa il taglio della spesa per il canile. Ciò proprio mentre – per non fare torto a nessuno – il Comune, nella persona del capo del Nucleo di valutazione del personale, manco a dirlo proprio il segretario Bellucci, elargiva migliaia d’euro in “premi di produttività amministrativa” ai capisettore interessati.
Se consideriamo che l’amministrazione Geraci non ha la forza di “tagliare” proprio un bel nulla, se consideriamo che – da diversi mesi ormai – il Comune non può contare nemmeno sull’anticipazione di cassa concessa dalla banca-tesoreria che avrebbe potuto dare qualche mese di “respiro” in più all’ente, banca che tra l’altro ha già “avvisato” che non ha alcuna intenzione di continuare ad effettuare il servizio di tesoreria per il Comune, se consideriamo che il Comune spende ogni mese soltanto per stipendi, canile e raccolta dei rifiuti un milione d’euro, e se consideriamo pure che “in cassa” il Comune ha soltanto fondi vincolati, basta a chiunque fare due conti per rendersi conto che le entrate non coprono le spese e che lo stillicidio al quale il sindaco Geraci ha costretto le già prostrate casse comunali sta giungendo al capolinea.
Finita qui? Magari! Al danno, l’amministrazione Geraci ha pensato bene d’aggiungere pure la beffa. Sì, perché non solo non s’è dato seguito a nessun piano dei tagli alla spesa, non solo è stato creato un Settore Patrimonio che elargisce stipendi ed indennità di responsabilità ai suoi dipendenti perchè qualcuno doveva essere “per forza” a capo d’un settore che nulla ha realizzato in otto mesi per mettere a reddito il patrimonio comunale, non solo non viene fatto nulla per la riscossione dei tributi comunali, ma, come tutto ciò non bastasse, il sindaco Geraci è riuscito persino nella “magìa” d’aumentare la spesa attraverso il da poco reclamizzato Piano di viabilità per il quale s’asfalteranno strade per un controvalore d’un milione e 350 mila euro.
Come verrà finanziata tale spesa? Con un mutuo presso la Cassa depositi e prestiti? Vi saranno nuove tasse e tributi, e se sì, quali? Oppure verrà finanziata con un ulteriore taglio della spesa? E con quale “taglio” se Geraci non riesce a “tagliare” neppure un canile da ben due anni nonostante la quasi unanimità del Consiglio comunale?
È ovvio che tale ulteriore spesa per asfaltare le strade rappresenta l’ultimo “colpo di reni” di Geraci. Il quale spera, evidentemente, di ripresentarsi alle prossime – e forse vicinissime – elezioni, col “biglietto da visita” delle strade asfaltate. Noncurante dell’imminente “bancarotta” del Comune di Corigfliano Calabro. Che, prima o poi, sempre più prima che poi, potrebbe essere dichiarata da parte della Corte dei Conti…