Incontri clandestini per “licenziare” il sindaco e anticipare le urne insieme a Rossano e Cassano

Caduta l’amministrazione minoritaria dell’ex sindaco Gianni Papasso, Cassano Jonio andrà al voto anticipato. E nella Sibaritide sarà “in compagnia” di un’altra grande realtà urbana, Rossano, che al voto ci andrà per la scadenza naturale della consigliatura. “In mezzo” – e non solo geograficamente – c’è una realtà urbana più grande d’entrambe e più controversa: Corigliano Calabro.

Ed è proprio qui che una certa regìa politica – sottotraccia ma in taluni casi alla luce del sole – da qualche settimana è impegnata in un “disegno” teso a portare alle urne della prossima primavera pure la terza grande realtà urbana del comprensorio jonico sibarita. I fatti acclarati? La vicinanza del neo consigliere comunale e monogruppo civico “Aria nuova – Riferimento popolare”, Francesco Madeo, al coordinatore provinciale e consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Graziano.
E poi: la neo carica di Yole Sposato, consigliera della maggioranza civica di centrodestra che regge l’amministrazione del sindaco Giuseppe Geraci, da qualche giorno nominata tesoriera del movimento “La Calabria che vuoi” che ha come suo leader l’ex consigliere regionale ed ex sindaco di Cassano Jonio, Gianluca Gallo. Yole Sposato aspirerebbe da settimane alla nomina ad assessore da parte di Geraci. Nomina che non arriva e forse non arriverà mai per i veti incrociati da parte d’alcuni suoi colleghi consiglieri di maggioranza. Già: ma fino a quando “di maggioranza”?
Sì, perché almeno in tre della compagine civica di Geraci in queste settimane sarebbero al centro d’incontri politici “clandestini” con ambienti opposti proprio all’amministrazione Geraci. È in corso un’evidente operazione politica tesa a fare venir meno la maggioranza in Consiglio comunale al sindaco, per mandare la città ad elezioni anticipate in primavera prossima rispetto alla scadenza naturale della consigliatura prevista nel 2018.
Tra i consiglieri della maggioranza-Geraci ormai neppure più si contano coloro che criticano apertamente per strada o al bar le “gesta” amministrative del sindaco, le sue scelte politiche e “di squadra”. Guardandosi bene – almeno finora – dal farsi scappare le stesse esternazioni nei “simposi” politici d’una maggioranza che ormai traballa e men che meno durante le (poche e fugaci per la verità…) sedute del Consiglio comunale.
Unici a non volere fare saltare il “banco” di Geraci – c’informano i più maliziosi – potrebbero essere nientepocodimenoche le sue opposizioni naturali. Vale a dire il Partito democratico, evidentemente non pronto ad un eventuale appuntamento elettorale (e quando mai…), e finanche il candidato sindaco da Geraci sconfitto al ballottaggio del 2013, Giovanni Torchiaro…