«I cittadini dell’Alto Jonio muoiono oggi e non possono aspettare che la struttura ministeriale accerti le criticità esistenti per poi determinarsi, o che venga realizzato il fantomatico ospedale della Sibaritide». E’ quanto ha affermato ieri l’on. Sebastiano Barbanti replicando, nel corso del “question time”, al ministro della salute Lorenzin la quale, nel rispondere all’interrogazione parlamentare da lui presentata sulla questione del “Chidichimo”,
ha ripetuto pedissequamente quanto, in spregio ad una sentenza del Consiglio di Stato, ha previsto il commissario Scura, cioè un PPI h/24 rafforzato dalla presenza di qualche anestesista, con annessa “Casa della Salute” di sola medicina territoriale e una pista per eli-soccorso. Per la verità lo stesso ministro ha anche aggiunto che la situazione verrà valutata più approfonditamente dalla struttura ministeriale. Da qui la replica di Barbanti il quale ha sollecitato il ministro a non perdere tempo per evitare che la catena dei morti si allunghi ulteriormente. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? E’ difficile stabilirlo al momento, anche perché sempre nella giornata di ieri, il sindaco Franco Mundo e i giovani della Consulta Giovanile sono stati ricevuti a Roma dal vice-segretario del PD Lorenzo Guerini il quale, dopo aver ascoltato il sindaco, gli ha chiesto l’invio, oltre che della sentenza, anche della sua proposta per un ulteriore approfondimento. Per la verità, considerato l’assordante silenzio della deputazione calabrese, soprattutto quella del PD ed il fatto che l’interrogazione parlamentare sia stata presentata, su sollecitazione dalla Consulta Giovanile, dal cosentino on. Sebastiano Barbanti già pentastellato e oggi di “Alternativa Democratica”, c’è anche chi, ben sapendo che la Lorenzin è targata NCD, chiama in causa la “longa manus” dei capi calabresi di questo partito e chi, invece, pur essendo militante del PD, attribuisce l’ostinazione del commissario Scura a una questione di carattere politico puntando criticamente l’indice contro il PD ed i suoi equilibri interni per cui Scura sarebbe stato nominato e sarebbe tuttora manovrato da Roma per far dispetto a Oliverio che, come è noto, non risulta allineato alle posizioni di Renzi. Tutto questo ovviamente presta il fianco agli avversari politici del PD per parlare, all’indomani della “cacciata” di Scura dalla piazza, di «pochezza politica della deputazione calabrese ad ogni livello… come se l’Alto Jonio fosse terra di nessuno e l’ospedale di Trebisacce non fosse una priorità assoluta».
Pino La Rocca