È accaduto durante i festeggiamenti in onore di San Gaetano Catanoso. Il parroco: «Quattrocento euro che avremmo speso per la comunità»
Tagli da cento, cinquanta, venti, dieci e persino da cinque euro. Una marea di banconote false sta inondando da qualche mese l’intero comprensorio jonico cosentino. Con le autorità di polizia giudiziaria coordinate dai magistrati della Procura di Castrovillari che – al momento – sembrano brancolare nel buio sulla presumibile centrale di spaccio, se non addirittura una vera e propria fabbrica di denaro falso, che sarebbe attiva proprio a queste latitudini.
Negli ultimi mesi è toccato ai carabinieri della Compagnia di Corigliano, diretta dal capitano Francesco Barone, stringere le manette ai polsi a qualche spacciatore di soldi falsi segnalato da parte di qualche vittima e colto poco dopo in flagranza di reato. Ma s’è trattato di singole operazioni maturate con successo per circostanze del tutto fortuite.
Ovviamente, proprio da quelle operazioni, e dai volti dei responsabili colti sul fatto, hanno avuto origine indagini più approfondite finalizzate a risalire ai “padroni del vapore”. L’attività investigativa dei Carabinieri sta proseguendo con riserbo. Ma pure Polizia e Guardia di Finanza si sono imbattute in “giri” di banconote false.
Gli ultimi episodi di spaccio si sono registrati durante la scorsa settimana, nel Coriglianese. Il primo ai danni d’un piccolo commerciante. All’uomo è stata rifilata da parte d’un avventore una banconota da cento falsificata davvero “ad arte”. Qualche giorno dopo il commerciante ha scoperto d’essere stato vittima dello spaccio allorquando s’è recato in banca per effettuare un versamento relativo al proprio incasso settimanale. La banconota falsa è stata scoperta dall’impiegato di sportello attraverso l’apposita macchinetta elettronica in dotazione, e poco dopo lo sfortunato commerciante s’è ritrovato faccia a faccia col direttore dell’istituto di credito, il quale, bontà sua, gli ha risparmiato una denuncia per spaccio di banconote false.
Ancora più grave quanto accaduto nel corso dei festeggiamenti religiosi in onore di San Gaetano Catanoso, tenutisi presso la parrocchia della periferica contrada di San Nico durante le serate degli scorsi 28, 29 e 30 agosto. Già, perchè qui l’“anonima” dello spaccio di banconote false è riuscita a mettere a segno davvero un bel colpo. Attraverso la spendita per l’acquisto di qualche panino e di qualche bibita, infatti, qualcuno o più di qualcuno è riuscito a rifilare ai volontari del comitato della festa ben quattrocento euro falsi, attraverso quattro pezzi da cento.
L’amara scoperta è stata fatta qualche giorno dopo da parte del parroco, don Mimmo Laurenzano. Il quale s’è recato in banca a versare il denaro liquido relativo agl’incassi della festa e con imbarazzo ha dovuto registrare il “niet” dell’impiegato di sportello di fronte a quelle quattro banconote di colore verde. Amareggiatissimo, il sacerdote s’è immediatamente recato in caserma dai carabinieri dove ha sporto denuncia: «Delinquenti e sacrileghi – ha commentato – con quel denaro avremmo acquistato qualcosa di utile per l’intera comunità parrocchiale».