Giornate campali, quelle di sabato e di domenica, per gli uomini del Corpo Forestale dello Stato impegnati su più fronti contro il fuoco che, forse nel suo ultimo e infernale colpo di coda, ha trasformato l’Alto Jonio in un grande e inarrestabile rogo che, nonostante l’ingente dispiegamento di forze aeree e terrestri, per mano dei soliti piromani e col favore del vento, ridotto in cenere centinaia di ettari di bosco, di uliveti, di alberi da frutta e minacciato da vicino contadini anziani, oltre a stalle con animali, fienili e abitazioni civili, seminando perciò panico e disperazione.
Albidona, Villapiana, Cerchiara di Calabria e Civita, i comuni più colpiti. Ad Albidona, come abbiamo già riferito ieri, l’incendio di più vaste proporzioni e di quasi certa matrice dolosa, perché il fuoco ha preso ad ardere contemporaneamente in più punti situati a valle e a monte della Provinciale per Alessandria. Qui il fuoco ha preso ad ardere dalla giornata di sabato, durante la quale l’elicottero e i 2 Canadair intervenuti hanno dovuto sospendere i lanci per via delle forti turbolenze causate dal vento. Un incendio, questo, durato tre giorni e ancora non del tutto domato che, secondo una prima stima effettuata dal CFS, ha incenerito circa 300 ettari di bosco, di uliveti e di macchia mediterranea, aggredito il fienile di una masseria e minacciato da vicino alcuni contadini anziani che non hanno voluto tenacemente allontanarsi. Molte le località montane interessate dal fuoco: Promenzano, Timpa Valle Addònia, Manganile, Sacàmolo, Recolla, Costa Scriva, Fontana della Pietra, Recolla, Forestacaccia… Qui il fuoco ha reso un’intera fetta di territorio un vero e proprio girone dell’inferno dantesco. Sul posto fin da sabato il CFS di Castrovillari, di Oriolo e di Corigliano che ha coordinato gli interventi dal cielo e da terra. Oltre ai mezzi aerei che il CFS ha fatto arrivare fin da Ciampino (Roma), hanno operato squadre dei Vigili del Fuoco di Rossano e Castrovillari e squadre antincendio regionali che hanno lavorato giorno e notte a presidio di alcune abitazioni che si trovano nelle località minacciate dalle fiamme. Non meno grave l’incendio scoppiato nella pineta di Villapiana a pochi passi dal mare su cui è intervenuto il CFS di Civita che, per ridurre alla ragione il fuoco alimentato dalla resina dei pini d’Aleppo, ha utilizzato squadre regionali antincendio. Un grande e indomabile rogo, insomma, che ha desertificato gran parte del patrimonio boschivo e che lascerà ferite profonde e insanabili nella natura dei luoghi.
Pino La Rocca