La pioggia insistente ci ha provato a guastare “la prima” del “Lemon Fest”, la “tre giorni” di eventi organizzata per celebrare il limone IGP di Rocca come eccellenza agro-alimentare, ma la presenza del Governatore Mario Oliverio nell’estrema periferia della Calabria ha scoraggiato tutti dall’abbandonare il campo e alla fine la festa è iniziata nel migliore dei modi. Ha aperto i lavori del dibattito moderato dal vice-sindaco Francesco Gallo, il sindaco Giuseppe Ranù che ha ringraziato Oliverio per il sostegno al film di Pupi Avati “Le nozze di Laura” girato nel “Paese dei limoni”
e soprattutto per il sostegno a questo evento, destinato a celebrare il limone come “oro rocchese” e come volano di sviluppo. E’ seguito l’intervento del presidente del Consorzio Marianna Latricchia che ha tracciato la storia del Consorzio dei Limoni nato dalla volontà degli agricoltori del luogo di fare sistema. Quindi l’intervento di Franco Durso direttore del Gal “Federico II ” che ha sponsorizzato la festa il “Lemon Fest” e continua a promuovere il territorio. Quindi la relazione ufficiale di Rosa Lorenzoni esperta di diritto comunitario e marketing che ha parlato del limone e delle particolari qualità organolettiche che ne fanno un prodotto d’eccellenza in ambito nazionale. E’ quindi intervenuto il consigliere regionale con delega all’Agricoltura Mauro D’Acri che ha parlato delle varie iniziative per il rilancio dell’agricoltura in Calabria ed ha concluso i lavori il presidente Oliverio. ”Limone bagnato, limone fortunato!” Ha chiosato il governatore della Calabria il quale ha riconosciuto il merito degli agricoltori rocchesi di aver creduto nell’associazionismo come valore strategico per fare sistema ed ha assunto l’impegno di sostenere le produzioni locali con incentivi capaci di creare lavoro, soprattutto per i giovani. Insieme al sindaco ed al presidente Latricchia hanno infine consegnato targhe-ricordo agli agricoltori più anziani Nicola e Giovanni Acinapura, Domenico Pace, Egidio Mitidieri, Francesco Manolio, Francesco Cascardi e Carlo Spagna.
Pino La Rocca