Da cinque lunghi, lunghissimi giorni, la Regione ha “virato” su Rossano, con l’obiettivo d’aiutare i rossanesi a tornare al più presto alla normalità dopo la drammatica alluvione di mercoledì 12 agosto scorso, il giorno forse più nero della sua millenaria storia pur non avendo provocato – per mere circostanze fortuite – vittime e lutti.
La tragedia, con centinaia di drammi umani e familiari, c’è ed è percettibile già al primissimo alito del clima che si respira non appena si lascia la Statale 106 jonica per farvi ingresso a Rossano. Un centinaio di metri e ci si ritrova davanti allo Stadio comunale “Stefano Rizzo” oggi sede del Centro operativo misto da cui viene disposto e coordinato ogni tipo d’intervento.
Proprio nella mattinata di ieri al “Com” s’è tenuta una conferenza stampa finalizzata ad informare sulle decisioni ed i vari passaggi istituzionali relativi all’emergenza in atto. E al tavolo col prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao ed il sindaco rossanese Giuseppe Antoniotti, v’era il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio. «Il 27 agosto prossimo il Consiglio dei Ministri dichiarerà lo stato d’emergenza» ha detto il governatore: «La macchina dei soccorsi della Protezione civile regionale ha funzionato e non ci sono stati ritardi in presenza d’un evento improvviso che ha portato 250 millilitri di pioggia; esprimo perciò una valutazione positiva per quanto è stato fatto e sono orgoglioso, come presidente di Regione, anche per la presenza d’oltre 500 volontari provenienti da tutta la regione, e sono ancora più orgoglioso d’essere il presidente dei cittadini di Rossano, i quali hanno reagito con compostezza e dignità anche nelle prime ore di panico».
Oliverio ha ringraziato lo Stato «per l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, e per la presenza fisica qui, il giorno successivo al dramma, del ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti», ed ha evidenziato: «questo è un territorio che per lungo periodo è stato disattento al dissesto idrogeologico, perciò un piano straordinario di pulizia di fiumi e torrenti sarà la prima cosa da fare dopo l’emergenza definendo chi deve fare cosa; abbiamo avuto risorse non utilizzate per 220 milioni d’euro e sono stati realizzati soltanto cinque interventi».
Oliverio ha concluso con una sferzata ai sindaci calabresi: «I Comuni devono dotarsi isogna di strumenti urbanistici nel pieno rispetto del territorio, dobbiamo fare di questa brutta pagina di Rossano un punto di ripartenza per una cultura nuova nel rispetto del territori».