Alla fine il “Centro residenziale per anziani con annesso centro-benessere”, a cui tutto l’Alto Jonio guardava con grande interesse, non si farà più perché il sito individuato ed acquistato per oltre 100mila euro dai titolari dell’iniziativa dottori Antonio Cimino e Cinzia De Romedi, non è stato considerato idoneo dalla regione Calabria in quanto ricade in zona industriale e quindi non è compatibile con la destinazione d’uso.
A vuoto quindi anche la seconda convocazione della Conferenza dei Servizi promossa dal dirigente dell’ufficio tecnico arch. Mario Severini il quale ha preso atto del parere sfavorevole del Dipartimento di Urbanistica della regione Calabria il quale ha rilevato che «la localizzazione dell’iniziativa… confligge sostanzialmente con la restante zona destinata agli insediamenti produttivi (PIP)… cioè le rispettive destinazioni d’uso… risultano sostanzialmente antitetiche tra loro», per cui al responsabile del procedimento non è rimasto altro che decretare la conclusione del procedimento. A nulla è valso, pertanto, l’aver modificato, da parte dell’esecutivo-Montalti, l’iter procedurale della pratica impostata dall’esecutivo precedente che già nella prima Conferenza dei Servizi aveva avuto esito negativo. Nulla di fatto: per i cittadini di Villapiana e dell’Alto Jonio è vietato invecchiare, altrimenti bisogna cercarsi altrove una casa di riposo ed emigrare, dunque, anche da vecchi.