Mercoledì 5 agosto si è ufficialmente costituito nell’area urbana Rossano – Corigliano il Movimento Italia del Meridione. Nella conferenza stampa di presentazione, alla quale hanno preso parte Orlandino Greco, Nicodemo Filippelli, Mimmo Frammartino, Antonello Graziano, Gianfranco Sapia e Natale Graziano sono stati toccati i temi caldi della politica locale (e non solo) con riflessioni che hanno spaziato dalla cultura, all’economia e certo non poteva mancare il piatto forte della questione sud rimasto nonostante i roboanti annunci il grande malato del nostro Paese per non dire dell’Europa.
In questo nuovo contesto contrassegnato dalla presenza di questo nuovo importante soggetto politico anche nella nostra Città e nel territorio mi sorge spontanea qualche breve riflessione.
L’argomento del mezzogiorno nella settimana appena trascorsa ha tenuto letteralmente banco ed era stata pure posto all’ordine del giorno nella direzione monotematica del PD che, però, da quando è emerso, si è limitata al solito parlare dei massimi sistemi e tutto è stato rinviato a settembre.
È la prova che il sud è il classico tema del quale non appena si accenna a parlarne scatta perversi meccanismi trasversali di rimozione salvo improvvise impennate dettare per lo più da convenienze ma nulla di più. Nessuno oggi si rende conto che, invece, il disastro del sud e’ la plastica dimostrazione del declino complessivo dell’intero nostro sistema Paese. Non è certo un caso che negli ultimi 15 – 20 anni l’Italia ha registrato la minore crescita tra i Paesi più industrializzati e tra le cause di ciò non più che ascriversi l’arretratezza del mezzogiorno lasciato alla deriva da una miope visione della politica che non ha saputo o meglio voluto affrontare l’inesorabile regressione della sua economia per strapparla a quella condizione cronica di sottosviluppo. I mali li conosciamo da sempre: mancano al sud infatti i cd. fondamentali dello sviluppo: un sistema di istruzione e innovazione che oggi è il fanalino di coda nel gruppo Ocse e per giunta sotto-finanziato; una efficiente struttura burocratico-amministrativa, rimasta pletorica, ostinata, che scoraggia l’imprenditoria pubblica e privata che raddoppia i tempi (e i costi) delle grandi infrastrutture rispetto alla media europea ed è il verminaio dove prolificano corruzione, clientelismo e comportamenti opportunistici. A completare l’opera va annoverato il devastante mix illegalità, malaffare e mafia che drena inesorabilmente denaro e risorse allo sviluppo con risultati sotto gli occhi di tutti. Al vertice di tutto ciò vi è una classe dirigente − politica e imprenditoriale − che da altrettanto tempo (sin dagli anni Ottanta, con una breve eccezione negli anni Novanta) si ostina a sottovalutare questi problemi, illudendosi che per tornare a crescere basti flessibilizzare il lavoro, creare spesa pubblica o potere di nuovo svalutare il cambio.
Cosa fare? Non certo essere i piagnoni come ama definirci Renzi ma adoperarci per invertire il trend per non perdere l’ultimo treno che ci tolga da questo impasse. C’è allora bisogno, ed è l’appello che facciamo al nostro Presidente Mario Oliverio e al nostro leader Orlandino Greco, che anche nel Meridione, insieme al turismo, si avviino politiche di innovazione e specializzazione nei settori ad alta tecnologia, con tutto quel che ciò consegue in termini di riforme sociali e istituzionali, come dare regole e tempi certi che favoriscano gli investimenti di lungo periodo, promuovere il merito e la trasparenza nella Pubblica amministrazione e nel suo rapporto con i privati. La sola vera determinante di lungo periodo della crescita della produttività e quindi del reddito e’ sicuramente l’avvio di start up nel settore delle tecnologie avanzate come è accaduto in talune regioni come la stessa Puglia laddove negli ultimi anni si sono affermate importanti realtà i cui frutti sono stati misurati in termini di aumento dell’occupazione e del reddito dei rispettivi territori.
Siamo certi che se procederemo lungo queste coordinate e facendo finalmente tesoro della nuova fase della progettazione dei fondi europei i risultati non tarderanno a venire. È l’augurio che in questa calda estate tutti facciamo alla nostra Calabria e al meridione intero.
Natale Graziano
Italia del Meridione
Rossano – Corigliano