La pesante minaccia dell’autista di pullman rumeno a due sue connazionali: le ha sequestrate nella sua casa per ore
Un singolare fatto di cronaca. Durato dalle 11 del mattino fino alle 16 del pomeriggio, e finito nel migliore dei modi favorito dalle circostanze e dal pronto intervento da parte dei carabinieri. È accaduto martedì a Mirto Crosia. Dove un 40enne di nazionalità rumena, autista per conto d’una società d’autolinea di collegamento proprio col suo Paese d’origine, avrebbe sequestrato all’interno della propria abitazione e pesantemente minacciato tre giovani connazionali – due donne e un uomo d’età compresa tra i diciotto e i trent’anni – che avevano appena terminato il loro lungo viaggio giungendo nella loro destinazione.
I tre, a quanto pare, prima di salire su quel pullman, in Romania, avevano preso accordo con l’autista che il loro corrispettivo per il viaggio sarebbe stato pagato da una persona che li avrebbe attesi a destinazione. Giunti alla meta, però, la persona in questione non c’era nel luogo convenuto. Pare dovesse giungere a Mirto proveniente da Catanzaro ed era in ritardo. Circostanza, questa, che avrebbe scatenato le ire dell’autista. Ma, soprattutto, i reati che lo stesso avrebbe compiuto.
L’uomo si sarebbe fatto consegnare i documenti e i bagagli dei tre giovani, che a quel punto sarebbero diventati suoi “ostaggi”. E li avrebbe condotti presso la sua abitazione tenendoli sotto sequestro e sotto minaccia. La minaccia di volersi “riscattare” il credito nei loro confronti costringendo le due donne a prostituirsi lungo la Statale 106 jonica. Una minaccia che a queste latitudini la dice lunga, dal momento che la trafficata arteria è piena di prostitute, in particolare proprio di nazionalità rumena, soprattutto lungo il tratto che attraversa Corigliano Calabro.
Una delle due donne è però riuscita a mettersi in contatto telefonico con un connazionale, il quale a sua volta ha allertato i carabinieri sul 112. Ad intervenire i militari della locale Stazione. Gli uomini del capitano Angelo Proietti hanno fatto irruzione nella casa di T.B. e l’hanno arrestato in flagranza per i pretesi reati di violenza privata e sequestro di persona. Il quarantenne è ora detenuto in carcere a Castrovillari, su disposizione del sostituto della locale Procura, Antonino Iannotta.