Cominciamo dalla fine: ventotto anni dopo, i Maestri Gerardo Sacco e Antonio Consales, si sono “riabbracciati” sul palcoscenico del Teatro altomontese tramite un unico comune denominatore: Costantino Belluscio. Sì, proprio in quell’occasione, correva l’estate del 1988, il sindaco Costantino Belluscio consegnava all’orafo calabrese per antonomasia la “cittadinanza onoraria” di Altomonte e, al contempo, permetteva l’esordio musicale di un appassionato musicista ventenne come Antonio Consales.
Il nome di Costantino Belluscio è riecheggiato, dunque, in quel Teatro ora a lui intitolato, sia quando il Maestro Consales ha ricordato che «fu proprio il suo papà, l’ingegner Rodolfo Consales, a progettare quel luogo incantevole», sia quando il Maestro Sacco ha esclamato: «Di Belluscio ce ne vorrebbe uno per ogni Comune della Calabria!». Non a caso, alla fine, Gerardo Sacco ha consegnato l’omaggio floreale avuto in dono dagli organizzatori alla signora Belluscio, presente sulle scalee per assistere alla serata, per rendere omaggio alla memoria del compianto politico. Non prima di aver lanciato, però, un “messaggio forte” ai giovani della Calabria: «Molti vorrebbero intraprendere questo mestiere ma spesso si scoraggiano nonostante abbiano studiato anche all’Accademia. A loro dico: ho potuto farcela io con la quinta elementare, perché non potete farcela voi? Un consiglio, però, non accettate “raccomandazioni” perché la raccomandazione è l’anticamera della ‘ndrangheta!». Parole sentite da parte di un calabrese “vero” che hanno fatto “accapponare” la pelle e reso davvero indimenticabile una serata già intrisa di “gemme preziose” come i gioielli di Gerardo Sacco e le suadenti note di Antonio Consales che, al pianoforte, ha eseguito melodie di Beethoven, Chopin e Rachmaninov. E mentre le note musicali inebriavano l’aria della notte altomontese, una dozzina di giunoniche modelle, rigorosamente vestite di bianco e nero, sfilavano con i preziosi gioielli al collo o in altre parti del corpo oppure conducevano in mano pregiati pezzi d’alta scuola orafa del Maestro Sacco. Importante, inoltre, la sfilata con i “gioielli” di Gerardo Sacco messa in atto da parte di splendide ragazze cosentine in abiti tradizionali locali, provenienti rispettivamente da Firmo, Acquaformosa, Cerzeto, Civita, San Basile, San Demetrio Corone, Castrovillari, Cerchiara di Calabria, Cetraro e Morano Calabro. È stato un susseguirsi di emozioni senza soste, che hanno davvero incantato il pubblico presente al Teatro. Archiviata, dunque, questa magnifica serata dalle “note preziose”, l’Euromediterraneo – dopo la pausa di mercoledì 5 (la rappresentazione dei “Monachellari” è stata spostata al 30 agosto) – riprende stasera con “Night Summer” un evento in programma nella caratteristica “location” del Belvedere dei Sancineto. Ma già si pregusta un’altra notte magica al suono della chitarra battente. Infatti, nell’incantevole scenario del Castello di Serragiumenta il poliedrico Cataldo Perri cariatese, che si autodefinisce “medico per mangiare e musicista per vivere” intratterrà il pubblico nello spettacolo che prende il nome dal suo libro “Ohi Dottò”. Perri, che suona la chitarra battente con una tecnica personalissima che l’ha reso uno dei più prestigiosi virtuosi di questo nobile strumento della tradizione popolare calabrese, già autore di diversi e celeberrimi spettacoli musicali, è un altro straordinario esempio di quello che sono e possono essere i calabresi. Calabresi che diventano meridionali e quindi mediterranei per sprigionare quelle “energie” appunto Mediterranee che vogliono essere da assoluto traino in questa 28. Edizione dell’Euromediterraneo. Una rassegna quella di Altomonte che prosegue, dunque, strutturata come momento propulsivo per lo sviluppo non solo culturale ma anche socio-economico del territorio calabrese e meridionale.
UFFICIO STAMPA FESTIVAL