«Il nostro mare non presenta alcuna criticità, anzi, ha uno stato di salute eccellente. Lo si può controllare accedendo al “portale acque” del ministero dell’Ambiente e visionando le analisi eseguite in tempo reale sia dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente che da un laboratorio privato si trovano nell’apposita sezione-Ambiente del nostro comune».
A sostenerlo all’unisono, nel corso di un’apposita conferenza-stampa svoltasi a Villapiana Scalo alla presenza di Evelina Provenza dell’Arpacal e di Capo Rosario Lanza Comandante dell’Ufficio locale marittimo di Trebisacce, sono stati il sindaco Paolo Montalti e l’assessore all’Ambiente Stefania Celeste che hanno inteso contestare in modo energico e risoluto i dati diffusi da Legambiente nel mese di giugno, ritenuti infondati e lesivi dell’immagine di una cittadina turistica come Villapiana che si sente fortemente penalizzata dal reiterato comportamento di Legambiente che ha annoverato Villapiana tra le spiagge calabresi da evitare perché inquinate. «Per fortuna – hanno commentato il sindaco e l’assessore – è la gente che ogni anno premia le nostre spiagge con un’affluenza massiccia dovuta non solo alla salute del nostro mare ma anche alla qualità della vita che Villapiana riesce a regalare ai suoi ospiti». In realtà il 14 giugno di quest’anno, prima cioè che l’estate entrasse nel vivo, Legambiente ha pubblicato l’elenco delle 19 spiagge calabresi da evitare perché ritenute inquinate. Ma lo ha fatto sulla base dei dati raccolti nel 2014, mentre ha effettuato la campionatura relativa al 2015 nel mese di luglio. Ma c’è di più: le analisi incriminate, con cui Legambiente ha assegnato anche a Villapiana la maglia nera dell’inquinamento, sono state eseguite alla foce di un canale di scolo che è ben lontano dagli splendidi arenili notoriamente utilizzati per la balneazione. Da la legittima indignazione degli amministratori comunali e il diritto-dovere di ristabilire la verità per tranquillizzare i residenti e le migliaia di turisti-ospiti di Villapiana.
Pino La Rocca