Un furgone che trasporta il pane, una barella improvvisata ricavata da due assi di legno scardinati da una passerella con cui si raggiunge la spiaggia e due medici veterinari (i dottori Romanelli di Trebisacce e Labonia di Cariati) trovatisi sul posto per caso: sono stati questi gli uomini e i mezzi di un salvataggio “fai da te” che ieri mattina, verso le 8.30, ha salvato la vita a L. M. 73 anni, originario di Albidona ma residente a Trebisacce, soccorso in mare, privo di sensi, a pochi metri dalla battigia dove stava per annegare per un probabile malore che gli aveva fatto ingerire molta acqua salata.
Il resto lo hanno fatto i medici in servizio presso l’ex ospedale di Trebisacce, tra cui un anestesista che, facendo gioco di squadra, sono riusciti a rianimarlo attraverso tutte le metodiche previste dal protocollo, a stabilizzarlo e ad affidarlo, intubato ma ancora in coma farmacologico, al personale dell’eliambulanza del 118 fatta arrivare da Cosenza e che, per accorciare i tempi, è stata fatta atterrare nel piazzale antistante l’ex ospedale tra una folla di curiosi che i Carabinieri di Trebisacce al comando del Luogotenente Vincenzo Bianco a stento sono riusciti a tenere a bada. Poi il volo dell’eli-soccorso verso l’Ospedale Civile di Cosenza dove il povero L.M. è ricoverato tuttora in coma farmacologico e con la vita appesa a un filo. A dare l’allarme, avendo notato il nonno con il capo riverso e privo di sensi, è stato il nipotino di 11 anni che era andato al mare insieme al nonno ed alla nonna, il quale si è messo a gridare ed a chiedere aiuto. Nei pressi si trovavano i due veterinari che erano sul posto per verificare la segnalazione di un animale morto, i quali hanno subito capito la gravità della situazione e dopo aver aiutato i presenti a tirare a riva il povero L. M. privo di sensi e cianotico in viso, hanno allertato il 118 che però si trovava impegnato in un altro soccorso. A quel punto, per non perdere tempo, hanno fermato il fornaio di Albidona Pino Aurelio che era di passaggio da quelle parti e, dopo averlo aiutato a svuotare il furgone del pane, hanno trasportato il povero L. M. con la barella improvvisata e con quel mezzo di fortuna lo hanno trasferito al PPI. Qui, oltre ai parenti, si è subito radunata una folla di curiosi attratti anche dall’atterraggio dell’eli-ambulanza nel bel mezzo del paese. Tutti comunque a sottolineare l’urgenza della riapertura dell’ospedale in questa terra di confine dove spesso e volentieri i tempi del soccorso in situazione di emergenza-urgenza diventano fatali.
Pino La Rocca