Su “Radicazioni” il Festival Internazionale del folklore e della musica popolare in programma da oltre 10 anni in agosto nel paese più alto del Parco Nazionale del Pollino è calato il sipario e non si farà più. Il rischio più incombente è che lo stesso sipario cada definitivamente sul “Paese dei dimenticati” e sui suoi atavici problemi che il Festival riusciva ogni anno a portare in primo piano. Da qui il grande rammarico degli organizzatori che, loro malgrado, hanno dovuto arrendersi e gettare la spugna. Non è un problema economico, hanno fatto capire i giovani dell’associazione “Francesco Vuodo”, ma una certa malcelata e serpeggiante diffidenza da parte di qualcuno e soprattutto una certa “pigrizia” dell’amministrazione comunale che, pur avendo sempre sostenuto economicamente il Festival, avrebbe mancato di creare la giusta attenzione verso un evento così importante per Alessandria e quindi non sarebbe stata in grado di capitalizzarne il valore e la portata. «Alessandria del Carretto – hanno scritto quelli della “F. Vuodo” – negli ultimi anni si era aggrappata a “Radicazioni” per urlare il proprio isolamento e le proprie difficoltà di paesino a rischio spopolamento…. L’isolamento del paese però rischiava, paradossalmente, di interessare anche la manifestazione stessa. Ci è sembrato insomma – hanno scritto ancora – che il Festival fosse considerato un corpo estraneo alla comunità reale, quasi come se ad agosto si materializzasse dal nulla e da solo». Peccato! Perché Radicazioni era diventato una sorta di megafono dei problemi storici e mai risolti in cui si dibatte il piccolo centro montano da tantissimi anni.
Pino La Rocca