È la proposta di Luigi Iacino: l’esponente coriglianese del Partito democratico ed operatore della giustizia fa appello all’impegno da parte delle istituzioni locali
«I tribunali sono le istituzioni preposte a far osservare la legge a tutti i cittadini: tali istituzioni pubbliche, infatti, sono sorte in Italia per garantire la presenza dello Stato sui territori. E non possono in alcun modo essere cancellati dalla storia con la “scusa”, o meglio ancora, con “l’apparente giustificazione” d’una sconcertante e sciagurata esigenza d’una “riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie” com’è avvenuto nel corso del 2013 ai danni delle comunità di Corigliano Calabro e di Rossano».
A parlare è Luigi Iacino, esponente del Partito democratico di Corigliano Calabro e già consigliere ed assessore comunale nelle passate amministrazioni di centrosinistra.
Secondo il dirigente democratico, «l’escalation di violenza e di gravi episodi di criminalità organizzata verificatisi sul nostro territorio negli ultimi anni e che di recente sembrano avere preso di mira persino le istituzioni ed i “luoghi sacri”, è la comprova di quanto affermo e sostengo; avere “cancellato con un colpo di spugna”, l’ormai ex tribunale di Rossano è stato veramente un grossolano e macroscopico errore, che ha impoverito ancora di più questo nostro depresso e martoriato territorio».
Iacino, il quale è operatore della giustizia, entra poi nel merito dell’accorpamento dell’ex tribunale rossanese a quello di Castrovillari: «non ha funzionato, e a distanza di quasi due anni lo possiamo affermare e gridare, oggi in modo chiaro e forte: i disagi e le mortificazioni sono sotto gli occhi di tutti, perchè il nuovo Tribunale di Castrovillari è stato pensato e realizzato per una realtà territoriale molto più piccola e molto più “misera” rispetto alla realtà esistente nell’area urbana Corigliano Calabro-Rossano. Occorre – propone quindi l’esponente del Pd – ripensare ad un grande tribunale posto nel bel mezzo dei due ex circondari di Rossano e di Castrovillari, un tribunale che sappia ridare dignità e centralità ad un territorio vasto e nobile qual è quello della Sibaritide intera; non si può pensare, anche per legge – precisa Luigi Iacino – a delle vaste aree urbane e a dei piani urbanistici strutturali associati tra più comuni, senza pensare anche ad un servizio-giustizia “in comune”, ed è chiaro a tutti che lo Stato e le istituzioni ora devono riappropriarsi del “loro territorio” qui nella Sibaritide, un territorio che versa in una condizione d’estremo disagio ed abbandono: questo stato di cose non è più sopportabile».
Da qui la proposta finale: «Occorrono azioni efficaci e coordinate da parte delle istituzioni, e bisogna predisporre da subito un grande “piano d’investimento” che preveda nel nostro territorio la realizzazione non solo dell’ospedale della Sibaritide tra Corigliano Calabro e Rossano ma anche d’un grande tribunale della Sibaritide stessa».