Sarebbe una Lancia Lybra intestata a una persona di Rossano il mezzo che mercoledì (forse) ha ucciso il 19enne Salvatore Turano
Il povero motociclista Salvatore Turano, morto ad appena 19 anni d’età durante la serata di mercoledì 13 maggio scorso a seguito d’un tragico incidente stradale avvenuto a Corigliano Calabro lungo la “bretella” che collega la frazione Villaggio Frassa alla Statale 106 jonica, sarebbe stato investito da una seconda auto – un’“auto pirata” con una persona alla guida subito fuggita via – dopo lo scontro frontale con la Citroen Xsara alla cui guida v’era la 27enne coriglianese Immacolata Esposito, ancora ricoverata per le ferite riportate presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza.
E il particolare emerso nelle ultime ore è proprio la possibile individuazione dell’“auto pirata” da parte dei carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della locale Compagnia, ai quali la Procura di Castrovillari ha delegato le indagini sull’intricatissimo sinistro stradale che ancora e tuttora non ha una dinamica certa ed esatta.
Salvatore Turano era a bordo della sua moto da enduro quando ha impattato violentemente contro la Citroen Xsara guidata da Immacolata Esposito. Ma i rilievi sul luogo dell’incidente effettuati dai carabinieri non erano riusciti a chiarire l’esatto “come” e l’esatto “quando” dello stesso, e per questo la Procura castrovillarese nell’avviare l’inchiesta aveva nominato due consulenti tecnici, i quali hanno ora il compito di studiare gli stessi rilievi e di compararli con lo stato in cui si presentano i due mezzi di cui i magistrati hanno disposto il sequestro.
Due le ipotesi sulla dinamica al vaglio degl’inquirenti. La prima è quella secondo la quale la giovane alla guida dell’auto avrebbe potuto non accorgersi della curva in prossimità del cavalcavia ferroviario che insiste sulla bretella di raccordo tra il vecchio ed il nuovo tracciato della Statale 106, e che abbia perciò potuto dapprima impattare con la moto provocando una rovinosa caduta del giovane sull’asfalto, e negli stessi attimi, avendo perduto il controllo del proprio mezzo, travolgendolo e finendo la corsa oltre il guard-rail stradale, nell’uliveto sottostante dov’è stato trovato e dove i vigili del fuoco hanno estratto la donna dalle lamiere contorte consegnandola ai sanitari del 118.
La seconda ipotesi – ancora più sinistra – è che sia stata la moto ad impattare l’auto guidata dalla donna provocando da parte di quest’ultima la perdita del controllo del mezzo, ma che il giovane motociclista, già rovinosamente caduto sull’asfalto, possa essere stato qualche attimo dopo mortalmente travolto dall’auto che seguiva, poi sfrecciata via. L’“auto pirata”, insomma, le tracce dei cui pneumatici sono state trovate sul corpo esanime di Salvatore Turano rinvenuto una trentina di metri all’indietro rispetto al punto d’impatto della sua moto con la Citroen Xsara, come fosse stato “trascinato”.
La presunta “auto pirata”, che sarebbe stata sequestrata e sulla quale adesso sarebbero in corso i dovuti accertamenti, sarebbe una Lancia Lybra la cui carta di circolazione sarebbe intestata a una persona residente nella vicina città di Rossano. Strettissimo il riserbo da parte degl’inquirenti. Domenica scorsa, dopo l’autopsia effettuata il giorno precedente, si sono tenuti i funerali della vittima.