Mentre la cittadina jonica festeggia la Bandiera Blu e la issa con orgoglio sul pennone del municipio come simbolo di sviluppo eco-sostenibile, la compagnia telefonica Wind è impegnata a sferrare un tiro mancino alla comunità issando un bel diffusore di onde elettromagnetiche nel cuore del centro abitato. Si tratta, come si vede nella foto, di una sorta di torre di controllo che troneggia al di sopra dei tetti gentilmente accolta sopra un’abitazione privata che sicuramente avrà avuto la sua convenienza ad offrirle ospitalità. Ai proprietari dell’immobile forse sfugge il rischio paventato dagli esperti per l’esposizione prolungata alle onde elettromagnetiche, ma si dà il caso che nel quartiere abitano famiglie con neonati, bambini e anziani che assicurano di non voler lasciare nulla di intentato per impedire l’entrata in funzione del ripetitore. A fianco di questi cittadini che hanno già raccolto circa 600 firme si è schierato anche il Comune con un’Ordinanza del sindaco che ha bloccato la prosecuzione dei lavori. La Wind però, ben conoscendo le normative vigenti, ha fatto ricorso al Tar e ottenuto anche la ragione perché il comune di Trebisacce non sarebbe dotato di un piano particolareggiato per le installazioni delle antenne. Come ulteriore prova di forza e di sovranità sul territorio comunale il sindaco, per il tramite della Polizia Municipale, ha provveduto a sequestrare e mettere i sigilli al traliccio chiedendo all’autorità giudiziaria di convalidare il sequestro nei termini previsti. Cosa che finora pare non sia avvenuta, probabilmente per lo stesso motivo per cui il Tar ha dato ragione alla multinazionale. Al momento i lavori sono sospesi, ma non è escluso che la Wind, forte del sequestro non ratificato, possa riprendere i lavori prima che il comune si doti del necessario piano particolareggiato.
Pino La Rocca