E’ sulla scrivania del sostituto procuratore di Castrovillari, Giuliana Rana, il fascicolo d’indagine sulla morte del nascituro il cui cuoricino ha smesso di battere nel grembo materno per come emerso a seguito d’un tracciato cardiotocografico effettuato domenica scorsa presso la Divisione d’Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale “Guido Compagna” (foto) di Corigliano Calabro.
Il magistrato inquirente ha acquisito la circostanziata denuncia presentata dalla madre purtroppo “mancata”, V.P. di 25 anni, e del proprio compagno – entrambi coriglianesi, assistiti dall’avvocato Gisella Santelli – e la cartella clinica della giovane. La quale, nella mattinata di lunedì, aveva subìto un intervento di stimolazione finalizzato a farle espellere il feto privo di vita, da parte dei ginecologi e degli ostetrici in servizio presso la stessa divisione del nosocomio coriglianese.
Nella tarda mattinata di ieri è stata dimessa dai medici. Nella giornata odierna, invece, il magistrato inquirente titolare dell’inchiesta intestata al momento contro ignoti e con un’ipotesi di reato connessa ad un’eventuale negligenza medica “pregressa” nella gravidanza della venticinquenne, affiderà l’incarico peritale relativo all’autopsia disposta sul corpicino della creatura, un maschietto, estratto senza vita dal grembo materno e che ora si trova nell’obitorio del “Compagna”.
Sarebbe del tutto esclusa qualsivoglia responsabilità da parte dei ginecologi e degli ostetrici in servizio presso l’ospedale cittadino nel pomeriggio di domenica, quando la giovane s’era presentata al loro cospetto avvertendo strane sensazioni e richiedendo loro l’esame del tracciato del battito della creatura portata in grembo al nono mese di gravidanza e col termine già scaduto da qualche giorno.
Un particolare sarebbe già emerso: nell’ultimo mese il ginecologo che seguiva la venticinquenne non l’avrebbe sottoposta ad alcuna ecografia. Ma ogni chiarimento sulla morte del nascituro potrà arrivare soltanto dall’esame autoptico, che dovrà appurare l’esatta causa dell’inaspettato “spegnimento” della vita del feto e, soprattutto, la data esatta del suo decesso.