Quattro-cinque mesi orsono mi rendo conto di una piccola anomalia in un punto piuttosto delicato. Ma siamo in campagna elettorale per le regionali,sento una certa stanchezza ma lascio stare. Mi affido alla bravura di PM, collega di straordinaria umanità e capacità,la sua diagnosi è precisa e viene confermata dagli esami strumentali. Colgo subito l’occasione per ringraziare tutti gli altri colleghi resisi disponibili:da Corigliano a Rossano,per arrivare a Matera ed infine a Roma.
Non ci sono dubbi che per molti versi ho ricevuto un trattamento di “privilegio”in termini di disponibiltà e non ultimo economico.Tuttavia ho voluto fare la trafila del “comune cittadino”tenendomi fuori dal campo medico dove in fondo,sia pure in maniera anomala, esercito e senza presunzione credo di godere di discreta stima ed affetto. E soprattutto fuori della politica ,ambito dove credo di avere innumerevoli “conoscenze”in tutte le regioni d’Italia.
E qui inizia il racconto del “comune cittadino”.
Le liste d’attesa (parliamo di un piccolo intervento) variano dai quattro mesi ad un anno, in questo tempo continui a lavorare, perchè i “convenzionati” hanno un meccanismo assicurativo piuttosto “americano” che riduce di mese in mese la retribuzione. Gli eventuali viaggi ovviamente sono a tuo carico come giusto che sia per ogni comune mortale ,ovvero che non abbia il privilegio di avere un qualche “incarico “e questo non è giusto affatto, idem per i pernottamenti quando arriva il momento dell’intervento. Devi trovarti un albergo (tre-quattro notti) con le relative spese di vario tipo, non ultime quelle alimentari, aggiungi carburante, autostrade ed infine i farmaci, quasi tutti a pagamento ad eccezione degli antibiotici, ecc. viene fuori una cifra non indifferente.
Qui il racconto prende il verso drammatico,ripensando non alla mia minuscola patologia,ma ad altri viaggi.Siano della speranza nei riguardi di “quei mali”oppure relativi ad un bambino in attesa di trapianto(alcun giorni orsono una mamma coraggiosa,proprio nella nostra Città) ha manifestato pubblicamente tutto il proprio disagio .I tempi a volte sono lunghissimi e le spese insostenibili.Che dire infatti di un bracciante che al netto del cattivo tempo guadagna circa 25 euro al giorno,di un edile che piu’ o meno siamo li,di un disoccupato che sopravvive vive con la pensione dei nonni,se ne ha ancora qualcuno in vita o di un pensionato con circa 500 euro,un invalido al 74% con molto meno,ed ancor meno di questo un inabile a proficuo lavoro. E non solo loro,dato che il lavoro dipendente “regala”stipendi prossimi ai mille euro. Se poi sei donna ,precario e magari meridionale mi sfugge qualsiasi considerazione opportuna.
In questa realtà l’articolo 32 della costituzione resta un paradossale ornamento del diritto che non mantiene alcun riscontro con le drammatiche condizioni di vita delle persone.
Basta confrontare i dati di alcun quotidiani od associazioni.
Nel Mezzogiorno, infatti, sono diventate povere 725 mila persone in più, passato da 2,3 milioni nel 2013 a più di 3 milioni lo scorso anno. (Fatto quotidiano)
..Sono 428.587 i bambini con meno di cinque anni di età che nel 2013 hanno avuto bisogno di aiuto per poter semplicemente bere il latte o mangiare, con un aumento record del 13% rispetto all’anno precedente..(Coldiretti).
Sembra che in questa società mercantile affidata agli ottimistici proclami mediatici poco o nulla importi di queste “cifre” che non sono “numeri”bensi destini di persone vere e sofferenti. Anzi la vera tragedia la si riscontra di sovente nella banale predisposizione teleguidata a “combattere i poveri piu’ della povertà”.Atteggiamento speculare alle auto compiaciute manifestazioni di qualunquismo distruttivo.
Sembra di vivere in un tempo di privata indignazione e di pubblico conformismo.Di condivise “ passioni tristi” per dirla con le parole di Umberto Galimberti. E forse proprio questa la malattia collettiva da curare presto..subito ! Prima che sia davvero troppo tardi…
Angelo Broccolo-Medico