Coro unanime dei sindaci sull’emergenza sanitaria nel comprensorio nel primo incontro ufficiale a Sibari col nuovo Governatore calabrese
Non è dato sapere con certezza se dal giorno del suo ultimo appuntamento elettorale v’abbia più “messo piede” in terra di Sibaritide. E se c’è stato anche in veste “privata”, il suo passaggio non dev’essere di certo passato inosservato. Ieri sera, però, la sua prima volta “ufficiale”, da Governatore della Calabria, c’è stata e a vederla “in presa diretta” sono stati davvero tanti cittadini presenti.
La campagna elettorale è passata da un pezzo e Mario Oliverio è venuto a toccare con mano e a “pesare” – con il “peso” della propria responsabilità istituzionale – i problemi di Cassano Jonio, Corigliano Calabro, Rossano, del Basso e dell’Alto Jonio, dei comuni collinari e pedemontani del più importante quanto “trasandato” pezzo di Calabria. E lo ha fatto dalla sua anticamente gloriosa e sempre ideale “capitale”. Da Sibari, oggi popolosa frazione di quella Cassano governata dal dinamico sindaco Gianni Papasso. Ed è stato proprio il primo cittadino cassanese a “caldeggiare” e ad organizzare la visita del presidente. Una visita che s’attendeva da tempo in una terra che qualche mese fa gli ha tributato immensi consensi elettorali.
Insieme a Papasso un “cordone” istituzionale composto da tutt’e trentotto i sindaci del vastissimo comprensorio, i quali non hanno voluto perdere l’occasione della “campagna d’ascolto” avviata da Oliverio in tutti i territori della regione, per capire, nella sua veste, dove mettere mano per prima facendo leva sulla leva del suo potere.
E se Papasso ha fatto gli “onori di casa” di certo non ha mancato d’elencare le questioni che, come sindaco e non solo, gli stanno “a cuore”. Perciò – solo per citarne una – ha invocato l’“intercessione” di Oliverio presso il Governo Renzi per riportare “concretamente” agli antichi fasti il Parco Archeologico di Sibari, destinatario d’un finanziamento d’oltre diciotto milioni di euro dopo l’esondazione di qualche anno fa del vicino fiume Crati. E il Parco non è solo il “gioiello di famiglia” della sua comunità, ma patrimonio dell’intera comunità che proprio da esso trae il proprio nome.
Un elenco di “questioni”, quello di Papasso, ripreso subito dopo dal suo collega di Corigliano, Giuseppe Geraci, e dall’altro di Rossano, Giuseppe Antoniotti.
Quest’ultimo ha “calcato la mano” – o meglio la voce – sulle questioni più “scottanti”, che urgono dunque di risposte concrete, efficaci, e quanto più immediate possibili. Su tutte l’“emergenza sanitaria”, con due soli ospedali a fronte dei quattro di qualche anno fa che vivono una progressiva “spoliazione” di specialità, di servizi, di personale medico e paramedico. Mentre il tasso d’“emigrazione sanitaria” aumenta sempre più vertiginosamente e il “futuribile” – ma già da diversi anni finanziato – Nuovo ospedale della Sibaritide non mostra di sè neppure il più tenue vagìto…
«Entro il 2015 l’ospedale sarà in cantiere»: parola del presidente
Mario Oliverio arriva con notevole ritardo all’incontro coi cittadini della Sibaritide presso la sala convegni del Minerva Resort di Sibari. Più di un’ora e mezza d’attesa. Con la gente già un pò “seccata” che l’accoglie senza entusiasmo e con scarsi applausi. Il Governatore della Calabria ascolta gl’interventi dei sindaci del comprensorio – in tanti hanno preso la parola – ma senza espressione: come se indossasse una maschera seria e “grave”. Del resto le “questioni” poste sono importanti, urgenti, a volte addirittura “tragiche”. E il presidente scrive, prende appunti. I cittadini sono in fibrillazione, ognuno con la propria questione da “porre”. Quando finalmente prende la parola, il primo cittadino calabrese lo fa con verve. Qualcuno cerca d’interromperlo per porre domande, lui glissa ma perde il filo del discorso, e lo riprende in fretta. Molti lasciano la sala senza aver potuto “domandare”. Proprio il suo ritardo ne è stato la causa. Che non “tardi” però a rispondere ai problemi.
E alla fine ha parlato lui: «Il commissariamento della sanità in Calabria per l’enorme buco di bilancio è frutto di altri governi regionali, e i governi nazionali che si sono succeduti negli ultimi anni, a cominciare da Berlusconi, poi Monti, Letta e ora Renzi, mirano a mantenere il commissariamento per l’attuazione del Piano di rientro ed il miglioramento dei servizi; “piano” che è rientrato in modo parziale a scapito dei servizi, che continuano a versare in una situazione purtroppo allarmante».
Oliverio ha sottolineato il proprio disappunto per il percorso seguito dall’attuale Governo. «Entro il 31 dicembre la Calabria dovrà tornare a una situazione di ordinarietà», ha insistito.
Per quanto riguarda il Nuovo ospedale della Sibaritide, il Governatore ha ufficialmente comunicato che «Il cantiere aprirà entro l’anno 2015, quindi a breve, e i lavori avranno una durata di due anni e otto mesi; il Nuovo ospedale della Sibaritide sarà un polo multispecialistico dotato delle migliori tecnologie», ha concluso Oliverio. Non resta che ben sperare…