I calabresi aspettano risposte.
Mentre le istituzioni regionali calabresi sembrano danzare tra la vita e la morte come zombie, le tante emergenze sui territori ed i bisogni dei cittadini di tutta la regione restano drammaticamente vivi. Il livello di assistenza sanitaria resta ancora abbondantemente al di sotto della soglia di un paese civile e, come abbiamo spesso ripetuto, è assolutamente necessario intervenire sugli ospedali esistenti finanziando nuovi personale e attrezzature. Ma per tutelare il diritto alla salute in Calabria non servono soltanto dei soldi: servono soprattutto strategie ed indagini approfondite.
Per questo riteniamo fondamentale l’istituzione di un registro tumori che certifichi le tante anomalie di cui ormai sembrano essersi accorti tutti tranne lo Stato Italiano, sia per poter offrire alle comunità i servizi di cui hanno bisogno (a partire dalle macchine per la TAC-PET), sia per individuare le cause della diffusione anomala di malattie neoplastiche e poterle neutralizzare. Tra queste, di certo, svolgono un ruolo tristemente significativo i molti siti inquinati sparsi lungo il territorio calabrese, siti che devono essere velocemente messi in sicurezza e bonificati .
Riteniamo che promulgare in tempi brevissimi una legge per il registro tumori e le bonifiche ambientali sia compito inderogabile del Consiglio Regionale, per questo abbiamo scritto una lettera aperta a tutti i consiglieri per sospingere e sostenere questo importante percorso, raccogliendo già positivi riscontri che speriamo possano tramutarsi, in breve tempo, in fatti concreti. I calabresi hanno urgente bisogno di risposte.
LETTERA APERTA AI CONSIGLIERI REGIONALI DELLA CALABRIA: servono immediatamente il registro tumori e le bonifiche ambientali.
Gentili on.li consiglieri della Regione Calabria,
è ormai passato qualche mese dalla vostra elezione e ci troviamo, fin da ora, a sottolineare il vostro dovere istituzionale di dare delle risposte immediate ai cittadini calabresi su questioni che da troppo tempo restano ferme tra gli uffici di amministrativi e quelli di direzione politica della nostra regione.
Non è nostra intenzione tornare sull’operato dei consigli regionali precedenti: i dati di fatto testimoniano il trasversale disastro di chi vi ha preceduto, ma questo non rende, a nostro modesto avviso, il vostro compito più agevole, bensì ancor più ostico perché richiede maggiore responsabilità e celerità.
Inutile ribadire, ancora una volta, che una delle priorità civili ed umanitarie nella nostra regione deve necessariamente essere quella dell’intervento nella sanità e, mentre la nebbia si dirada (speriamo) sulla questione commissariamento e poteri della Giunta, invitiamo calorosamente il consiglio regionale ad iniziare a lavorare celermente su alcune tematiche strettamente legate al sistema sanitario, cioè registro tumori e bonifiche.
In Calabria si registra, purtroppo artigianalmente, un costante aumento delle malattie neoplastiche con vere e proprie punte anomale in determinate aree della regione, a tratti inspiegabili anche perchè il tessuto industriale dalle nostre parti è tutt’altro che sviluppato, composto da singoli segmenti per lo più isolati come torri di Babele. Sorgono dunque due tipi di problemi. Il primo: è necessario ed urgente registrare, analizzare e pubblicare la numerosità, la tipologia, le caratteristiche, la concentrazione geografica delle patologie oncologiche per poter adeguare il nostro sistema sanitario alla effettiva domanda della popolazione e, soprattutto, per ricercare le cause di una tale diffusione. Quello che chiediamo e di cui la Calabria ha bisogno, infatti, non è un registro tumori tipo elenco telefonico, ma uno studio permanente che miri in pochi anni ad individuare le cause di questa diffusione e colpirle profondamente, agendo soprattutto nel campo della prevenzione e della bonifica. In altre parti d’Italia, del resto, questo tipo di studi, associati alla tenacia della società civile, hanno permesso l’individuazione precisa delle fonti di malattia con conseguente chiusura di impianti inquinanti o scoperta di siti da bonificare. La passata legislatura ha già visto l’avvio di un iter di legge, con tanto di audizioni da parte associazioni e movimenti territoriali. Ora quell’iter va terminato, raccogliendo queste testimonianze e dando delle risposte decise ed efficaci.
Non solo. Non ci vuole un luminare per capire come, in Calabria, il campo della bonifica ambientale sia strettamente correlato a questo tema. A fronte di un tessuto industriale sporadico e minimale, infatti, purtroppo la nostra terra è disseminata di veleni e siti inquinati, una condizione raggiunta anche grazie alla certificata collusione tra la politica e l’organizzazione criminale più potente al mondo. Basti pensare, a mero titolo di esempio, all’ENI di Crotone, alle ferriti di zinco di Cassano, alle ceneri della centrale a carbone di Brindisi smaltiti a Lazzaro (RC) e San Calogero (VV), alle discariche di Bucita e Olivellosa a Rossano, Cotrica a Corigliano Calabro, alla Marlane di Praia a Mare, al letto del fiume Oliva (Amantea) eccetera eccetera eccetera. Per dare discontinuità reale in questo campo è necessario in primis evitare che tali contaminazioni aumentino di numero, ma ormai è improcrastinabile finanziare e realizzare un piano di caratterizzazione e bonifica lungo tutto il territorio calabrese. Anche qui la scorsa legislatura aveva dato l’input per un nuovo piano dopo quello redatto dal Commissario all’Emergenza Ambientale nel lontano 2003. Peccato che il nuovo piano delle bonifiche avrebbe dovuto basarsi proprio sul piano di caratterizzazione del 2003, vecchio di dieci anni quindi completamente inutile. Anche qui c’è bisogno di uno slancio vigoroso da parte del Consiglio Regionale affinché, attraverso appositi uffici e commissioni, in breve tempo venga finanziato un piano delle bonifiche che intervenga con urgenza sui siti inquinati evitando che questi continuino ad ammalare lentamente, e nel più assordante silenzio, centinaia e centinaia di calabresi.
Come realtà associativa siamo pronti, per quel poco che possiamo, ad offrire la massima collaborazione per andare in questa direzione e non ci rifiuteremo di lavorare assiduamente, se fosse necessario, con lo stesso
spirito di volontariato con cui lavoriamo quotidianamente sul territorio. Siamo certi che le decine di associazioni calabresi che da anni lottano contro i mostri dell’inquinamento nostrano condividano lo stesso spirito, ma serve che il Consiglio Regionale tratteggi una discontinuità netta col passato, chiudendo la stagione degli annunci, delle burocrazie ingessate e dei progetti strampalati, aprendo, almeno su questi temi primari per la vita dei cittadini, una fase di interventi reali ed efficaci. Attendiamo risposte fattive.
Movimento TERRA e POPOLO
Movimento TERRA e POPOLO