Il Tribunale di Castrovillari ha già trasmesso gli atti d’indagine a Catanzaro
Devono restare tutti in carcere. Così ha deciso, nella tarda mattinata di ieri, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Carmen Ciarcia, a seguito degl’interrogatori di garanzia per la convalida di tredici dei trentatrè fermi complessivi in tutt’Italia ordinati dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro nell’ambito della maxioperazione “Gentleman” a contrasto d’una vasta attività di traffico internazionale ed intercontinentale di sostanze stupefacenti con “al centro” il locale di ‘ndrangheta degli “zingari di Cassano Jonio e Corigliano Calabro.
Il Gip castrovillarese ha dunque convalidato per tutti il fermo d’indiziato disposto dal Procuratore capo della Dda, Antonio Vincenzo Lombardo, dai procuratori aggiunti Vincenzo Luberto e Giovanni Bombardieri, e dal sostituto Domenico Guarascio.
Non solo. Già, perché il sostituto procuratore di Castrovillari, Maria Grazia Anastasia, ha richiesto e ottenuto, da parte dello stesso Gip Ciarcia, pure l’ordinanza applicativa delle misure cautelari, per tutti in carcere, nei confronti degli stessi indagati. Dopodichè, in virtù degli specifici reati contestati, il giudice ha dichiarato la propria incompetenza di merito e trasmesso immediatamente gli atti al Gip distrettuale antimafia di Catanzaro, cui toccherà, entro i prossimi venti giorni, d’emettere una nuova ordinanza di custodia cautelare in capo agl’indagati. Solo un passaggio formale di carattere procedurale, che non cambia la sostanza delle accuse mosse agli arrestati all’alba di lunedì scorso.
Il collegio difensivo – composto, tra gli altri, dagli avvocati Fabio Salcina, Giovanni Zagarese, Pasquale Di Iacovo, Antonio Sanvito, Giorgia Greco, Francesca Gallucci, Rossana Cribari e Natale Morrone – frattanto sta attentamente esaminando il fascicolo d’indagine al fine di preparare i ricorsi al Tribunale del Riesame di Catanzaro. E quasi certamente ricorrerà contro l’ordinanza che da qui a pochi giorni emetterà il Gip distrettuale antimafia, dal momento che quella emessa dal giudice castrovillarese cesserà la propria esecutività tra venti giorni.
Con l’operazione “Gentleman” magistrati inquirenti dell’antimafia catanzarese avrebbero stroncato un colossale traffico di sostanze stupefacenti su scala internazionale.
Tra gl’indagati i nomi che spiccano, per l’estrema gravità dei reati contestati dalla Procura distrettuale, sono quelli del 46enne Filippo Solimando di Corigliano, ritenuto capo ‘ndrangheta e “mente” dell’organizzazione dedita al narcotraffico, il 25enne Luigi Abbruzzese di Cassano – sfuggito alla cattura ed attivamente ricercato – il 42enne Salvatore Nino Ginese di Corigliano, il 48enne Francesco Policastri di Corigliano, il 50enne Leonardo Policastri di Corigliano, il 32enne Francesco Abbruzzese di Cassano, il 30enne Antonio Pavone di Cassano, il 60enne Carmine Alfonso Maiorano di Corigliano, l’argentino 61enne Pedro Juan Petrusic di Terranova da Sibari.
Per alcuni di essi, oltre all’accusa di narcotraffico internazionale v’è quella d’associazione mafiosa.