La titolare delle indagini Simona Rizzo va allo scontro col Gip Letizia Benigno. E il 26 la “partita” si sposta da Castrovillari a Catanzaro…
Colpo di scena. Già, perché c’è un nuovo capovolgimento di fronte nella maxi-inchiesta giudiziaria “Medical Market” che dallo scorso 22 gennaio sta tenendo banco a Corigliano Calabro, piombata per l’ennesima volta negli ultimi anni sotto i riflettori mediatici nazionali per una sequela di reati connessi alle truffe in danno delle compagnie d’assicurazione e dell’Istituto nazionale della previdenza sociale.
Stavolta si registra un vero e proprio “scontro diretto” – sul piano giuridico – tra la Procura ed il Tribunale di Castrovillari. In particolare tra gli uffici giudiziari del Sostituto procuratore Simona Rizzo da una parte e del Giudice per le indagini preliminari Letizia Benigno dall’altra.
Dopo una settimana dalla notifica delle sette misure cautelari emesse il 16 ed eseguite nella mattinata del 22 gennaio scorso, infatti, il Pubblico ministero Rizzo, titolare dell’indagine, ha proposto ricorso contro l’ordinanza applicativa delle misure stesse spiccata dal Gip Benigno.
Nel ricorso, in pratica, il Pm contesta le disposizioni del Gip nell’applicazione delle stesse misure. E in sede d’appello ne richiede l’applicazione per come richiesto allo stesso Gip da parte del proprio ufficio.
Tradotto: il Pm aveva sollecitato la misura della custodia cautelare in carcere per il medico 53enne coriglianese Sergio Garasto, per la 37enne coriglianese Stefania Russo, per la 43enne coriglianese Nunziatina Falcone e per il 33enne coriglianese Piero Andrea Zangaro, indagati in concorso tra loro per il presunto infanticidio ovvero la “soppressione” del feto partorito al settimo mese di gestazione dalla Russo.
I quattro erano stati invece assegnati dal Gip agli arresti domiciliari.
Il Pm aveva poi richiesto l’applicazione della misura cautelare agli arresti domiciliari per il 51enne medico coriglianese Leonardo Natale Piro, per il 43enne avvocato di Mesoraca (Crotone) Vincenzo Schipani, per la 35enne avvocato coriglianese Francesca Berardi, per il 42enne tecnico radiologo dell’ospedale “Guido Compagna” di Corigliano Giuseppe Di Paola, per il 57enne di Terranova da Sibari Gennaro Melsa, per il 42enne coriglianese Sergio Antonio Brogno, e per la 41enne coriglianese Filomena Spataro.
Nei confronti di costoro il Gip aveva rigettato la richiesta avanzata dal Pm e solo per alcuni aveva disposto misure cautelari lievi quali l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria o l’interdizione.
Sempre il Pm aveva sollecitato al Gip che venissero applicati l’interdizione dall’esercizio di cancelliere presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Rossano svolto dal 59enne rossanese Luigi Marino, e il divieto temporaneo dell’esercizio della professione forense per la 42enne avvocato coriglianese Anna Iacino. Per costoro nessuna misura era stata applicata da parte del Gip.
Sul ricorso proposto dal Pm Rizzo toccherà di pronunciarsi ai giudici del Tribunale del Riesame di Catanzaro i quali nella giornata di lunedì 9 febbraio scorso hanno già fissato l’udienza che si terrà giovedì 26 febbraio prossimo.
Sullo sfondo restano i ricorsi per i quali gli stessi giudici del Riesame si sono già pronunciati, vale a dire quelli che erano stati presentati dall’avvocato Fabio Salcina, difensore di Stefania Russo, Nunziatina Falcone e Piero Andrea Zangaro, i quali dai giudici della libertà si sono già visti annullare in toto l’ordinanza applicativa della misura cautelare agli arresti domiciliari emessa nei loro confronti dal Gip Benigno. Su quasi tutti gli altri il Riesame si pronuncerà per la prima volta proprio il 26 e lo farà su ricorso del Pm…