«Le bollette relative a tributi comunali, notificate attraverso le poste private, hanno la stessa validità di quelle spedite attraverso Poste Italiane. Solo quando si tratta di atti giudiziari e di sanzioni amministrative (multe – verbali…), alle pubbliche amministrazioni è fatto obbligo di utilizzare il servizio pubblico». Lo ha precisato attraverso una nota, premettendo di non voler alimentare polemiche, il sindaco Francesco Mundo in risposta ai rilievi sollevati da un noto commercialista locale che, richiamandosi alla sentenza della Cassazione n. 22375/’06, aveva parlato alla stampa di “nullità ed inefficacia” delle bollette relative ad accertamenti su Ici evasa, perché notificate attraverso l’utilizzo delle poste private. La notizia apparsa sulla stampa ovviamente aveva fatto fare salti di gioia ai tanti contribuenti raggiunti dagli accertamenti del comune. Ora però rimette tutto in gioco la smentita del sindaco che, a proposito della sentenza richiamata, ha parlato di «un errore di interpretazione», precisando che «non emerge alcun profilo di illegittimità nel merito» e che la notizia fatta passare dal commercialista «ha la sola conseguenza di generare dubbi e soprattutto di istigare i cittadini a non pagare i tributi». Nel caso di specie – ha concluso l’avvocato Mundo – il comune ha notificato semplicemente un avviso di pagamento sottoscritto dal responsabile dell’area finanziaria in quanto non esiste una società concessionaria dell’incarico che rimane in capo al comune quale autore sostanziale dell’accertamento”.
Pino La Rocca