Torna a fare la voce grossa, purtroppo, la criminalità organizzata. Nonostante gli sforzi che le forze dell’ordine compiono quotidianamente i risultati non sono quelli sperati, da qui il ritorno in città ad un clima di paura per il “ritorno” in grande stile del rapinatore seriale. Non si era spenta l’eco dell’atto criminoso portato a termine da costui nella serata di venerdì scorso in località Villaggio Frassa, che una nuova vittima di questo autentico criminale si è presentata sabato sera in caserma dai carabinieri per denunciare un altro episodio. Secondo il racconto fatto ai militari dell’arma dalla vittima, una giovane impiegata rumena, U.M, 30 anni, che lavora presso una società nella zona industriale di Corigliano, erano da poco passate le 20 di sabato sera allorquando a bordo della sua Wolkswagen Passat si stava per immettere sul vecchio tracciato della SS 106 in prossimità del bivio per Vaccarizzo Albanese, esattamente nella zona Giosaf, allorchè, usando una tecnica ormai fortemente collaudata, uno sconosciuto con il volto travisato ed armato di coltello, approfittando del rallentamento della macchina per immettersi sulla strada principale, con uno scatto felino ha aperto la portiera lato passeggero è balzato all’interno della macchina e sotto la minaccia del coltello si è fatto consegnare dall’impiegata la borsetta che conteneva gli effetti personali ed una piccola somma di danaro, dopodiché ha abbandonato la vittima e si è dileguato per le campagne circostanti agevolato in ciò dal buio. In pratica un film visto e rivisto ormai troppe volte. Dopo un primo momento di choc la ragazza ha lanciato l’allarme. Come dicevamo nei giorni scorsi, dopo una “tregua” durata poco più di un mese, il rapinatore solitario è tornato in piena attività. Ma è opinione diffusa tra gli inquirenti che colui che sta agendo in questi giorni, con ogni probabilità, non è lo stesso protagonista delle rapine dei primi giorni di dicembre, anche se in questa fase delle indagini nessun dettaglio viene scartato. Gli inquirenti stanno cercando di mettere insieme tutti i tasselli di un mosaico fin troppo complicato, tenuto conto che in diverse circostanze le vittime della rapina, proprio perché assalite dal terrore non riescono a fornire agli investigatori quegli elementi che potrebbero risultare utilissimi ai fini dell’indagine. Così come nel caso della rapina di venerdì sera al Villaggio Frassa, pare che anche nella rapina del bivio di Giosaf il rapinatore pare avesse un marcato accento locale.
Giacinto De Pasquale