Oggetto? L’emergenza sbarchi al porto coriglianese. E qui forti malumori pure tra i consiglieri…
Sono segnati dalle polemiche i giorni di vigilia della contestuale riunione dei consigli comunali di Corigliano Calabro e di Rossano convocati per venerdì prossimo 16 gennaio al fine d’adottare le delibere contenenti gli atti d’impulso finalizzati alla fusione amministrativa delle due municipalità.
A Corigliano, a quanto pare, si starebbero registrando forti malumori tra i consiglieri comunali – tanto di maggioranza quanto delle minoranze – dal momento che l’organo consiliare sarebbe stato del tutto escluso, da parte della giunta retta dal sindaco Giuseppe Geraci, da un proficuo dibattito politico-istituzionale propedeutico all’adozione della delibera contenente l’atto d’impulso alla fusione con Rossano.
E’ proprio per questo che i consiglieri stessi sabato scorso hanno tenuto una riunione informale nella sede municipale di Palazzo Garopoli il cui prosieguo è fissato per la giornata odierna.
Ma la polemica è vivace pure tra i due sindaci. Già, perché la cronaca politica registra un botta e risposta tra Giuseppe Geraci da un lato e Giuseppe Antoniotti dall’altro inerente la “calda” questione dei continui sbarchi di profughi al porto di Corigliano.
«E’ una questione che dev’essere affrontata e subito come questione territoriale – dichiara il primo cittadino coriglianese – a partire dalla necessaria collaborazione con la città di Rossano con la quale stiamo condividendo l’importante e storico percorso della fusione; perciò – continua Geraci – ritengo sia necessario condividere anche il governo dell’emergenza sbarchi nelle stesse delibere che i due consigli comunali approveranno venerdì dando formalmente via libera all’atto d’impulso per la fusione dei nostri due comuni».
Secondo Geraci «E’ di tutta evidenza che gli eventuali disagi, considerati da tutti i punti di vista, derivanti dal paventato ripetersi di sbarchi nel porto ricadrebbero direttamente su entrambe le città e, a catena, su tutto il territorio e sulle sue diverse ambizioni sociali, economiche, turistiche e di sviluppo. Per queste ragioni – conclude – è doveroso che tutti i comuni della Sibaritide facciano fronte comune rispetto a questa ulteriore emergenza tra le altre che siamo da tempo chiamati ad affrontare».
Da Rossano pronta replica del sindaco Antoniotti: «Se saremo coinvolti e se, nell’eventualità d’ulteriori sbarchi, sarà chiesto il nostro contributo, non faremo mancare il nostro supporto operativo attraverso l’invio di uomini e mezzi della Protezione civile e della struttura comunale; ogni altro tipo di sostegno e di programmazione d’interventi – aggiunge – sono demandati alle competenze del Governo e del Parlamento europeo e non possiamo assumerci altre responsabilità che esulano dalle competenze dei singoli comuni, perché in tal modo rischieremmo d’essere populisti».