“Solo se accetto la croce rinasco in Dio e vivo nella luce”. E’ questa delle frasi più significative della Omelia tenuta dal Vescovo di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriano, ieri nella parrocchia San Giovanni Battista di Mirto Crosia. Per la comunità parrocchiale di Mirto Crosia è stato un momento di festa che è stato sottolineato dal parroco, don Giuseppe Ruffo, nel suo indirizzo di saluto al nuovo presule che dal 26 ottobre scorso è a capo della diocesi di Rossano-Cariati. Non è stato un caso che mons. Satriano ha fatto visita alla parrocchia di San Giovanni Battista, infatti la parrocchia si avvia a celebrare i suoi trent’anni di vita, molto intensi e con la partecipazione di tantissimi parrocchiani come ha voluto sottolineare il parroco. “La sua presenza – ha detto tra l’altro don Giuseppe Ruffo – mons. Satriano è dono dello spirito santo, e la gioia e la commossa partecipazione di tanti fedeli quest’oggi sottolinea come la nostra comunità vuole festeggiare lei”. Per tornare all’omelia del vescovo Satriano va detto che il presule ha messo in risalto l’importanza del silenzio nella preghiera, anche del silenzio interiore. Ha parlato, come si diceva prima, anche della Croce come amore del mondo, punto di forza per risollevarci dai problemi “la Croce – ha detto ancora mons. Satriano – ha segnato la morte dell’egoismo”. Ma nella sua ricca ed articolata omelia mons. Satriano si è soffermato anche su altri aspetti della vita spirituale, ed ha voluto sottolineare il fatto che nella vita di tutti i giorni non riusciremmo a camminare e ad affrontare tante situazioni, anche particolarmente difficili, se non fossimo sorretti dal Signore. Mons. Satriano nel salutare la comunità di Mirto-Crosia ha voluto dire a chiare lettere lo sviluppo della nostra terra non può essere delegato ad altri ma deve partire dal basso: “Dovranno essere i calabresi – ha detto mons. Satriano- a salvare la Calabria”.
Giacinto De Pasquale