La Guardia di Finanza ha “dirottato” da Messina uno speciale pattugliatore mentre a terra s’organizzano corsi specifici per affrontare le emergenze
Proveniente dal porto di Messina sotto le direttive del Reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e del sottoposto locale “nucleo”, da alcuni giorni è “di stanza” nel porto di Corigliano Calabro una nave pattugliatrice d’altura. Si tratta d’un mezzo navale della Finanza avente un ruolo fondamentale nell’attività di contrasto all’immigrazione clandestina via mare grazie alle migliori capacità nautiche rispetto alle vedette guardacoste che ad esse permettono di rimanere in mare per più tempo ed in condizioni di tempesta.
Le Istituzioni locali restano abbottonatissime mantenendo “per protocollo” le bocche ben cucite al fine di non creare allarme sociale, ma dal Governo sono giunte recenti informative che prevedono nuovi arrivi via mare d’immigrati clandestini e gli arrivi sarebbero previsti nelle acque del Mare Jonio antistanti le coste calabresi.
Le informative governative paleserebbero prevedibili arrivi di vecchie navi mercantili cariche d’immigrati provenienti da porti della Turchia.
Navi che arriverebbero sulla linea cosiddetta “Sar” – la linea di soccorso – e lì arresterebbero la navigazione denunciando inesistenti avarìe ai motori ed invocando così i soccorsi.
Queste le nuove “filosofie pratiche” delle spietate organizzazioni internazionali che operano nel lucrosissimo traffico dell’immigrazione clandestina via mare.
Il grosso problema che s’è posto era quello del “dove” fare attraccare queste vecchie navi mercantili destinate ad essere sequestrate, dal momento che, sullo Jonio, il porto di Crotone è “saturo” proprio d’imbarcazioni con cui negli anni sono giunti in Italia migliaia d’immigrati.
Presso la Direzione marittima calabrese di Reggio Calabria lo scorso mese di novembre s’erano tenuti dei “vertici” dedicati alla disamina del problema posto dal Governo, alla ricerca di soluzioni.
E la soluzione s’era trovata, destinando il porto di Corigliano Calabro all’attracco d’eventuali vecchie navi mercantili comprese tra i settanta e gli oltre cento metri di lunghezza adibite agl’illegali flussi migratori verso il nostro Paese.
Due banchine, infatti, sono state già destinate a tali prevedibili eventualità.
L’interrogativo, ora, è se agli eventuali attracchi delle navi le autorità preposte faranno corrispondere pure i relativi sbarchi d’immigrati.
Pare proprio di sì.
Già, perché sotto le direttive della Prefettura di Cosenza, una serie d’associazioni di volontariato che operano pure nell’ambito della Protezione civile regionale si starebbero apprestando ad organizzare, proprio a Corigliano Calabro, degli appositi corsi di preparazione al fine d’affrontare eventuali emergenze di questo tipo.