Il segretario del collegio degli agrotecnici e agrotecnici di Cosenza non ci sta.
Il mercato della frutta è in crisi e vive una situazione disastrosa, insostenibile per le aziende calabresi. Dopo un avvio di campagna caratterizzato da prezzi medio-bassi, in questo ultimo periodo si assiste ad un vero e proprio crollo delle quotazioni di pesche e nettarine, ormai molto al di sotto dei costi di produzione. Le organizzazioni dei produttori hanno avanzato immediatamente la necessità di ottenere dall’Unione Europea il riconoscimento di grave turbativa di mercato che consentirebbe di adottare misure tempestive di intervento di ritiro del prodotto di 2* categoria e di minor qualità a favore di tutti i produttori. Inoltre occorre intervenire per far fronte agli svantaggi competitivi in ambito Ue che stanno vivendo le aziende frutticole italiane, in particolar modo quelle calabresi.I produttori sono in ginocchio, attanagliati dalla crisi di domanda, dalla concorrenza internazionale e, non da ultimo, dall’embargo della Russia. Le organizzazioni agricole chiedono un intervento concreto, poiché fin ora sono state battute tutte le strade possibili senza trovare una soluzione al problema.
Nei giorni scorsi, dopo vari interventi da parte dei ministri dell’agricoltura di Italia, Francia e Spagna , finalmente arriva da Bruxelles la risposta della Commissione europea per la produzione di pesche e nettarine che ha deliberato di incrementare la quota da ritirare dal mercato dal 5 al 10% da calcolare in base al prodotto commercializzato da ogni O.P. che dovrà essere unicamente destinata alla distribuzione gratuita. Più nel dettaglio, la Commissione ha deliberato che ogni q.le di prodotto ritirato verrà pagato € 24.50 cofinanziato al 50% tra produttore agricolo e Fondi comunitari. Di tali aiuti non potranno beneficiare produttori non associati ad organizzazioni poiché si tratta di fondi stanziati nei programmi operativi.
Il provvedimento deliberato da Bruxelles tuttavia non soddisfa le organizzazioni dei produttori agricoli calabresi che hanno ritenuto l’intervento iniquo e insufficiente. Vocaturi, in qualità di Segretario del Collegio provinciale degli agrotecnici e agrotecnici laureati, sostiene la necessità di un intervento straordinario dell’ Ue, che non si limiti solo ad attingere dai fondi del piano operativo già esistente. Vocaturi, a nome di tutti i tecnici che operano nel settore agricolo, ha ben chiaro che se il mercato del settore è in profonda difficoltà allora lo è anche l’offerta di assistenza tecnica degli iscritti al Collegio degli agrotecnici. Per tale motivo Vocaturi chiede con forza la possibilità di utilizzo di un Fondo si solidarietà nazionale, al fine di far fronte alla grave crisi del settore agricolo.
La destinazione del prodotto è il vero nodo da sciogliere. Tutti gli enti caritativi non sono disponibili al ritiro della frutta da destinare in beneficienza per l’intero mese di agosto. A questo punto l’unica richiesta possibile che le organizzazioni dei produttori avanzano è di poter destinare la grande quantità di pesche al processo di compostaggio o ad essere utilizzata come biomassa.
Il segretario del collegio provinciale degli agrotecnici e agrotecnici laureati,Cristian Vocaturi,chiede dunque un intervento immediato e concreto da parte della classe politica calabrese, pretendendo per i produttori calabresi provvedimenti che coinvolgano la politica regionale e quella nazionale e rivolgendo a tutti loro un accorato, doloroso appello: “Il nostro territorio vive grazie al settore agricolo, i produttori non possono essere abbandonati dalle istituzioni, che li dovrebbero rappresentare, in questo momento di grave crisi economica”.Bisogna far presto ed attivare tutti i canali istituzionali necessari a dare sostegni importanti ai nostri agricoltori.
Nicoletta Faellace